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venerdì 29 settembre 2017

Confettura di fichi e zenzero per ricordare i sapori semplici dell'infanzia



Quest'anno ho mangiato pochissimi fichi e un po' me ne dispiace.
Sui banchi del mercato ne trovavo ma a che prezzi!
Quindi ne ho presi proprio pochini e contati ma avevo un voglia di una confettura buona per iniziare bene la giornate nelle fredde mattine invernali.
Era la voglia di ritornare bambina quando con i miei tutti i sabati si partiva per il Lago Maggiore dove avevamo in affitto un appartamento.
Un muraglione di pietre ed un cancello di ferro battuto erano il confine di un piccolo mondo, dove un terreno con piante da frutta e filari di uva era il regno del gioco di un piccolo manipolo di bambini.
Ho imparato ad arrampicarmi sugli alberi, a prendere i conigli per le orecchie, a scansare gli alveari con le api che, se disturbate, pungevano.
Capriole nei prati, ortiche che pungevano, le albicocche piccole e dolcissime come non ne ho più mangiate, di un albero in un angolo del cortile sono i ricordi che mi restano nel cuore con lo sfondo del castello di Angera che si staglia dal lato opposto del lago.




domenica 24 settembre 2017

Trofie con vongole e pesto perché a volte succede ed é #MTC N.67


A volte succede. 
Succede che per colpa di una casa al mare, ti trovi coinvolta nuovamente in una sfida di cucina.
Sfida. 
Non sfiga. 
Avete capito bene. 
Anche se a pensarci bene... la sfiga è quella di non sapere se poi riuscirò a mantenerne il ritmo, che prevede di saltare solo due appuntamenti all'anno e con gli impegni vari di lavoro-scuola-circolo-anziani ultimamente è già "tanta roba" il pubblicare un paio di volte al mese.
Dicevo: a volte succede.
Succede che ho trovato una condomina che ha una casa letteralmente piena (e piena, credetemi, è un eufemismo!) di libri di ogni genere.
Anche di cucina.
Anche di cucina ligure e, precisamente: LA MENSA DEI LIGURI di Paolo Lingua, che ho appena iniziato a leggere ma sono già arrivata al pesto.
Pesto. Peccato non avere il basilico ligure. Quello che sa veramente di basilico e non di menta.

venerdì 15 settembre 2017

Focaccia all'uva fragola e la merenda per scuola.


Tempo di ripresa e ferie dimenticate.
Tempo di temperature che calano e ci regalano notti da copertina leggera e acquazzoni improvvisi.
Foglie sugli alberi che cominciano a "sentire" l'autunno in arrivo e che cominciano a perdere brillantezza variando sfumature di verde che si avvicina lentamente ed inesorabilmente al marroncino ed all'arancio.
Tempo di ultime conserve per la stagione che verrà, con le ultime pesche profumate da trasformare in composta; magari con l'aggiunta di qualche spezia che le renda nuove e più intriganti.
Tempo di grappoli che cominciano a far la loro comparsa sui banchi del mercato, tra gli ultimi peperoni colorati o melanzane tonde e piene.
Tempo di uva americana (o "fragola" come dir si voglia) con i suoi acini piccoli e tondi, la polpa asprina e la buccia aromatica ed un po' dura.
Tempo di liquori da preparare in previsione dei piccoli doni da fare a Natale ed un liquore buono e speziato che ho già pubblicato qui.
Il bello di fare la spesa al mercato del mercoledì, durante la pausa pranzo, mi porta a essere "sui banchi" mentre gli ortolani stanno ritirando la merce invenduta ed abbassano i prezzi per non trovarsi a dover smaltire merce il giorno successivo. 





Un cestino di uva fragola finisce nel carrello, ma è tanta e, nonostante ne sbocconcelli già un bel grappolo pieno, avanza ancora dalla preparazione del liquore.