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lunedì 20 febbraio 2017

TORTA DI MELE DI NOLI ed i momenti che ti riempiono il cuore di buono



Ci sono piccoli momenti che ti riempiono il cuore di buono. 
Una passeggiata con chi ami dove si respira un'aria pulita, tra sassi che disegnano il selciato.

I colori di un mare che ti avvolge, nel riverbero del tramonto tra le frange delle palme.

domenica 5 febbraio 2017

Il RISOTTO ALLA MILANESE ovvero Valerio di Fiandra, Zafferano e un dispetto per amore.


E’ un’alba bellissima che colora di rosa il cielo di Milano in questo 8 Settembre 1574. Valerio di Fiandra, mastro vetraio artefice delle splendide vetrate che abbelliranno la Cattedrale gotica dedicata a S. Maria Nascente, si aggira nel cantiere del Duomo. Tra ponteggi e attrezzi lasciati incustoditi dai lavoranti, un velo di polvere si posa sui pavimenti ingombri, mentre la luce attraversa le porzioni di vetri già risplendenti di colori e di figure che paiono animarsi.
Sarà un giorno importante oggi e, prima della cerimonia delle nozze della sua figliola, Mastro Valerio vuol controllare che tutto sia a posto. Orgoglioso contempla il lavoro svolto dai suoi assistenti. 
Tra questi il più dotato è sicuramente Zafferano (il nome vero non se lo ricorda ancora, ma il soprannome, quello sì!): il suo tocco è d’artista, i suoi colori risultano i più brillanti, forse perché usa sapientemente questa polvere dorata e profumata (lo zafferano appunto) che gli è valsa un soprannome che ne ha addirittura fatto scordare il nome vero.

giovedì 2 febbraio 2017

TORTINE MORBIDE ALLE NOCCIOLE ED I CORI DA STADIO


Nove mesi. 
Nove mesi da che ho iniziato con il telelavoro e posso dire di essere molto contenta per diversi motivi.
Al di là della comodità di non uscire di casa fine a se stessa, ho scoperto che riesco a rendere molto di più a casa che nel marasma di un ufficio open-space.
Oltre al fatto che, se devo dedicare del tempo in più per finire un lavoro, posso farlo senza l'angoscia di correre a prendere la metropolitana, l'autobus, il tram mentre mi organizzo per la spesa o mi carico la soma della spesa fatta nella pausa pranzo.
Maggior concentrazione, miglior resa, lontananza dalle macchiette che distribuiscono snack, insomma: tanti vantaggi.
Inizialmente ero stata messa in guardia dall'impigrirmi e non voler più uscire di casa, destinata ad una vita di giornate passate al computer in pigiama e bigodini in testa.
E' un rischio sicuramente ma, ho visto che si supera la voglia di "star comodi" con delle regole precise che io seguo con una logica ferrea.
Mi vesto come se andassi in ufficio. Magari non mi trucco sempre e non metto le scarpe con il tacco ma, evito di ciondolare in pigiama.
Poi mi sono imposta di uscire tutte le pause pranzo (cosa che in ufficio non facevo quasi mai, approfittando delle pause per scrivere sul blog, controllare posta et similia); quindi un giorno si va in tintoria; il successivo a far la spesa, dal panettiere o al mercato che ho la fortuna (e la sfortuna quando mi borseggiano!) di avere di fronte a casa.
Una mezzora di "aria" ed il cervello si stacca dal computer (e ci guadagna pure la vista!). 
Pasticcio di meno a casa che in ufficio e mangio un po' più sano visto che devo cucinare il pranzo per il figliolo che arriverà quando ormai ho già ripreso il mio lavoro.
Poi la mattina fino alle 8.00 ho pure il tempo di far partire la lavatrice (ed a volte pure di stenderla) e tutte le mille piccole cose di ogni casalinga-lavoratrice-disperata.

Il problema (semmai) è quello di voler fare troppe cose tutte assieme.
Come settimana scorsa quando ho cucinato il pesce per Arc prima di iniziare il lavoro, mentre caricavo la lavatrice, pulivo la lettiera della gatta, rassettavo il bagno e ... iniziavo a lavorare.
Una pausa caffè me la prendo di solito a metà mattina e, fino a quel momento, non torno in cucina.
Quella mattina invece, dopo un'ora che stavo combattendo con i clienti, ho cominciato a sentire odore di fumo...