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domenica 26 giugno 2016

PIZZA DEL CONTADINO ed un saluto a #MTC58




Ultimamente la mia vita va di corsa.
Ussignur, pensandoci bene è da quando ho compiuto i famigerati 18 anni che ha preso la rincorsa.
Prima speri che arrivi presto quell'età che farà di te un adulto, libero di scegliere, di fare e disfare.
Poi ti accorgi che è cominciata una corsa sempre più frenetica, incalzante.
Ti illudi che col tempo tu possa rallentare, prender tempo, respiro ma... niente!
Per quello che mi riguarda l'unico periodo che ho avuto per pensare solo a me (e al mio Arc) è stata la gravidanza; e nemmeno per 9 mesi, visto che la ricerca ed il risultato erano state uno sforzo enorme e che la sicurezza di non avere perso un'altra illusione, l'ho avuta quando ero di 3 mesi.
Ora, vuoi che gli anni che passano mi hanno fatto diventare lenta e troppo critica, ma i miei impegni sembrano  d i l a t a r s i  a scapito del tempo che dedico loro
Detesto non prestare attenzione a quanto faccio, non mi piace fare le cose tanto per farle, non amo esserci per avere "visibilità". Questo non solo "in rete" ma anche nel lavoro e nei mille-mila impegni che mi trovo a dover gestire.
Anche la Casetta Gialla è finita in un angolo, non riusciamo ad avere i benedetti fine settimana di evasione, e questo è male.

giovedì 23 giugno 2016

Una torta alla ricotta e un'agenda ereditata.


Facendo pulizia in cucina, di quella "di fino" e, spostando dei libri sulla scansia, è caduta "L'Agenda".
Una normalissima agenda verde, in similpelle con il bordo delle pagine oro. 
La copertina ha un taglio sulla costa ed il dorso si stacca leggermente. 
L'anno che riportato è il 1980 ma so per certo che quanto contenuto è il frutto della trascrizione fedele di mille ed una ricette annotate negli anni.
In ogni pagina, con una scrittura chiara ed elegante, sono trascritte tutte le ricette di Marisa.
Marisa era una cugina di mamma, che ho sempre chiamato zia dato che erano coetanee.
E' lei che mi ha segnalato la vendita dell'appartamento vicino al suo quando, più di venticinque anni fa, cercavo casa con il mio fidanzato.
E' lei che ha vegliato sui nostri passi come giovani sposi. Lei che apriva la porta per salutarmi quanto mi sentiva rientrare dal lavoro. Lei che era sempre disponibile e presente. Lei che condivideva con me una passione per la cucina e che aveva sempre una fetta di dolce da farmi assaggiare, un piatto di chiacchiere a carnevale e ricette e segreti da condividere.
A volte le nostre torte finivano a metà: metà della mia e metà della sua.
Quando mancò, suo marito mi regalò tortiere, riviste come alcune edizioni de La Cucina Italiana degli anni 60/70 da lei sottolineate o con un "orecchia" a fondo pagina per trovare una ricetta che le era piaciuta.