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mercoledì 27 gennaio 2016

BELIN, TANTI AUGURI!!!!


Ad un'amica si fan gli auguri per i 18 anni, perché quella è l'età che tutte le donne della nostra generazione hanno bramato per rivendicare la propria indipendenza.
Ad un'amica si fan gli auguri per i 20 anni, con l'energia che la galvanizza e la fa sentire padrona del mondo.
Ad un'amica si fan gli auguri per i 30 anni, con la consapevolezza di essere lanciata verso una vita di conferme e riconoscimenti.
Ad un'amica si fan gli auguri per i 40 anni, ma con discrezione,  cercando di dissuaderla dal guardare con più attenzione alle creme antirughe o anti cellulite o rivitalizzanti in fondo (dicono) la vita comincia a 40 anni.
Ad un'amica gli auguri per i 50 anni NON si fanno: SI URLANO. Perché finalmente potrà far valere quello che l'esperienza le ha regalato (no, non un apparecchio acustico!): la sua forza!
Il sapere sempre cosa dire, fare e non avere paura di nulla: non delle rughe, non delle forme che cambiano, non di chi tenta di sopraffarla, non di cambiar clima-paese-stato (no malito no?... peccato!) NESSUNA LA VINCE! Vince lei contro tutte le sfide che le si parano (o che va a cercarsi) innanzi. Resta l'irriducibile padrona di se stessa, delle sue idee che nessuno potrà scalfire e farà rete.
Rete di contatti, di affetti, di stima che la seguiranno anche oltremare.
Quindi: http://j.mp/calendAle
GO ALE GO 
e...puntini...
BELIN TANTI AUGURI!!!


Nora

domenica 24 gennaio 2016

MINESTRA DI ZUCCA, PORCINI E CECI NERI CON CROSTINI DI PANE DI CASTAGNE PER LA MIA TERZA PROPOSTA PER #MTC53.


Un'altra minestra. Si, una ancora per questa sfida che imperversa nella blogsfera e che mi ha particolarmente coinvolto.
Se da bambina non mangiavo (quasi, se facciamo salvo il minestrone di Nonna Maria) minestre, da grande sono diventate per me un modo per riscoprire le verdure che mi piacciono, per scaldarmi al rientro dell'ufficio, per contenere un poco le calorie.
Per mia fortuna Arc mangia volentieri le verdure e molte delle mie zuppe o minestre, lo fanno contento.
Un po' meno contento è il Martirio che, almeno per questa volta, ho tacitato con una pasta "cacio e pepe" che lo ha visto soddisfatto.
Quindi, se per #MTC53 , prima, ho rimesso in pentola il Minestrone che faceva mia Nonna Maria per poi proporre una minestrina leggera e delicata con Carciofi e topinambur, questa volta ho pensato egoisticamente a me stessa.
Alle mie origini lombarde, alla mia passione per la zucca mantovana, debbo lo spunto per questa minestra. 

mercoledì 20 gennaio 2016

COME CURARE LA SINDROME INFLUENZALE CON UNA MINESTRINA DI ANELLETTI CON GAMBI DI CARCIOFI , TOPINAMBUR, PANCETTA CROCCANTE E NOCCIOLE TOSTATE OVVERO LA MIA SECONDA PROPOSTA PER #MTC53


L'inverno quest'anno è molto strano: giorni con temperature più autunnali che invernali, giornate di sole e poi, improvvisamente, vento gelido che taglia la faccia.
Il rientro a casa fa venire voglia di trovare una minestra calda, confortante.
Al Martirio le minestre non piacciono tanto ma, con la scusa delle poche calorie, del freddo e di una sindrome influenzale che non lo abbandona, riesco a proporgliele.
A mio favore lavora il fatto che, da buon XY, quando ha qualche malanno, ne fa una tragedia. Per giorni (e notti) si è lamentato del Daso Ghiuso, dei brividi (terribili a suo dire - salvo poi dormire sereno tutta notte) e di un mal di ossa "che non puoi capire!".
In un primo momento mi è balenata l'idea di reperire della cicuta e fargliene un decotto. Poi, ragionando sui costi dei funerali, ho pensato di unire l'utile al dilettevole. Utile cioè farlo smettere di piatire e dilettevole cioè proporre un'altra minestra per la mia lista di ricette (nonché la mia seconda proposta per la sfida del mese #MTC53)

domenica 17 gennaio 2016

I CARCIOFI DI ZIO FULVIO SONO MIGLIORI DEI TUOI E LA LORO RICETTA.



Ogni tanto Arc gode dell'ospitalità di mio fratello, e della sua cucina.
Capita quando i nonni hanno impegni ospedalieri, ed Arc passa così il pomeriggio con Zio e Nonno.
Di solito si limitava a vantare quanto tecnologico fosse lo zio e che era riuscito a scaricare, o a parlarmi dei racconti di Nonno di quando era prigioniero in Germania, o di quanto sia bravo ancora a scrivere e a far disegni tecnici il Nonno ultra novantenne, ma ora... beh, ora mi decanta le doti culinarie di zio.
Lo zio cucina un arrosto strepitoso. Perché non ti fai dare la ricetta? 
Lo zio mi ha fatto le bistecche con le erbe aromatiche. Perché non ti fai dare la ricetta?
Da ieri c'è un altro ritornello: lo zio fa dei carciofi strepitosi. Perché non ti fai dare la ricetta?
Insomma, visto che lo zio è così bravo, mi sono fatta dare la ricetta dei carciofi.
Anche perché sul mercato ne avevo comperato 10 bellissimi dei quali ho sfruttato persino il gambo.

sabato 16 gennaio 2016

Le mie due versioni della pasta e fagioli per Il Calendario del Cibo di AIFB la Giornata Nazionale della Pasta e fagioli.

Dall'1 Gennaio 2016 è partita un'iniziativa grandiosa dell'Associazione Italiana Food Blogger - AIFB: Il Calendario del Cibo.
Ogni giorno di questo nuovo anno, è dedicato ad un piatto della nostra tradizione con un'ambasciatrice (o un ambasciatore) che ci introduce il piatto dal punto di vista storico e tradizionale e, ovviamente con la ricetta!
Oggi è la Giornata Nazionale della Pasta e Fagioli e l'ambasciatrice è Sabrina Tocchio del blog Natosottoilcavolo.
Come poter non sostenerla riproponendo ben due versioni che da anni propino propongo alla famiglia.

Le avevo già pubblicate qui e qui ma, per sostenere questo Calendario tutto Italiano, ho pensato di riproporvele e, con questo freddo come non coccolarsi con la 

PASTA PATATE E FAGIOLI (con osso di Prosciutto).







Sgranate i fagioli e lavarli in acqua corrente. Pelate le patate e tagliatele a tocchetti (1 cm circa per lato). Affettate sottilmente la cipolla e tritate grossolanamente il prosciutto crudo.



Mettete a rosolare in una pentola (meglio se di coccio) la cipolla, il prosciutto con l'olio EVO.




Quando sarà appassita la cipolla aggiungete i fagioli e le patate a cubetti e fateli insaporire per 5 minuti circa.




Aggiungete 1 l di brodo circa, l'osso di prosciutto ed il rametto di rosmarino. Incoperchiate e fate cuocere a fuoco bassissimo per 35/40 minuti (i fagioli saranno pronti quando diventeranno teneri). 



A questo punto togliete l'osso e aggiungete la pasta, se serve altro brodo, e fate cuocere per il tempo consigliato dalla ditta produttrice (io 9 minuti).



Spegnete la fiamma, condite con pepe nero, e fate riposare coperta ancora per 3/5 minuti.




Servite caldissima....






Note: Come vedete nella foto in casa TataNora si preferisce la versione *spessa*... ma anche quella più brodosa ha il suo *perché*....

Se invece preferite la versione con la pasta fresca....


PASTA E FAGIOLI CON MALTAGLIATI ALLA FARINA DI CECI.


Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta:
160 g di farina di ceci
40 g di farina 00
2 uova intere (piccole) e 1 tuorlo


Per la zuppa
500 g fagioli borlotti freschi sgusciati
1 patata media
2 gambe di sedano verde
2 carote medie
1 cipolla dorata piccola
1 fesa d'aglio
100 g di un fondo di prosciutto crudo misto
1500 ml di brodo di carne (il mio fatto con l'estratto casalingo)
4 foglie grandi di salvia fresca
1 bicchiere di vino rosso (io avevo della barbera)
Olio EVO 4 cucchiai.
Pepe a mulinello

4 fette (una per commensale) di pane toscano secco
1 fesa d'aglio

Setacciare le due farine, formare una fontana, aggiungere al centro le uova ed il tuorlo e, aiutandovi con la forchetta, mescolare gli ingredienti per lavorare poi a mano, impastando bene con il palmo della mano. 
Formare un panetto morbido e liscio. Avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare almeno 30 minuti.

Tirare poi la sfoglia sottile con il mattarello ricavandone delle strisce di circa 15 cm di larghezza.
Piegarle a metà e tagliare in modo irregolare, i pezzi di pasta che, infarinati con farina di semola, lascerete asciugare distesi su un panno infarinato.

Versare in una pentola (meglio se di coccio) l'olio, la cipolla sminuzzata, il sedano e la carota sminuzzati.
Soffriggere a fuoco basso mentre si riduce a tocchetti il fondo di prosciutto crudo.
Unirlo al soffritto e aggiungere la salvia fresca.
Aggiungere le patate ridotte a quadratini di mezzo centimetro circa ed i fagioli.
Tostare leggermente e sfumare con il vino rosso.
Aggiungere 1 litro di brodo caldo, coprire e lasciare cuocere fino a completa cottura dei fagioli (schiacciandoli con il dorso del cucchiaio si devono disfare)
Con una schiumarola togliere una *mestolata* di fagioli interi e tenerli da parte.
Passare i brodo e la verdura rimasta con un passaverdure o con un frullatore ad immersione.

Riportare a bollitura e aggiungere la pasta. Aggiungere del brodo se fosse troppo densa.

Far cuocere per il tempo necessario a cuocere la pasta (pochi minuti, dipende dalla grossezza dei maltagliati) spegnere il fuoco e aggiungere i fagioli tenuti da parte.

Servire in fondine calde dove avrete messo sul fondo una fetta di pane secco strofinata con l'aglio.

Spolverare con una macinata di pepe fresco.... 

mercoledì 13 gennaio 2016

El minestrun del Savini per #MTC53, per Nonna Maria e perché nella mia cucina c'è sempre un pezzo della mia Milano.


Questo mese ero decisa a non partecipare alla sfida dell'MTChallenge. 
Dopo gli stravizi di queste ultime festività non ce l'avrei fatta fisicamente a cucinare e a mangiare (sì, perché in casa TataNora si mangia tutto quel che finisce sul blog!) ancora piatti ricercati, meravigliosi e ... calorici! 
Avevo preso una decisione: dal 7 gennaio sarebbe stata dieta, tutta verdure e calorie pochine.
Ci ha pensato Vittoria del Blog La Cucina Piccolina, vincitrice indiscussa dell'ultima Sfida, a farmi cambiare idea: Minestre e zuppe!!
Vitto ti adoroooooo!
Questo è stato l'urlo quando è comparsa la ricetta. 
Unico problema: solo tre proposte da inviare e... il Martirio che non ama particolarmente le minestre.
Per il Martirio, visto che deve essere di esempio ad Arc, applicherò la regola del *Mangia e tas e viv in pas* (trad. Mangia e taci e vivi in pace) e per le ricette da scegliere: me ne farò una ragione, ne sceglierò tre tra le millemila che mi invento per cambiar faccia alla solita minestra (fatto salvo morsicarmi le mani quando scoprirò che ne avrei avuto una o più migliori di quelle pubblicate!).

domenica 10 gennaio 2016

Ricicliamo il pane con un BUDINO DI PANE E MELE che spopola in casa mia.

Ogni anno ci ricado.
Dopo ogni santissima festa comandata mi si riempie la dispensa di pane secco perché esagero nella produzione o nell'acquisto non considerando che i miei commensali fanno sempre più fatica a mantenere il ritmo delle *mangiate* di gioventù. 
Intendiamoci: il novantaduenne cardiopatico non molla un boccone e (forse) è l'unico che non riesce a non mangiare il pane.
Gli altri, suocera in testa, *'sagian* tutto e, se proprio devono rinunziare a qualche boccone, sacrificano il pane.
Ecco perché dopo l'Epifania, oltre a disfare albero e presepe, mi trovo a dovere smaltire pane secco in quantità industriali.
Da qui cominciano le varie divisioni: il pane casereccio spennellato con poco olio di oliva e tagliato a cubetti, viene messo a tostare in forno per farne crostini per le zuppe e le minestre; pani rustici vengono *riciclati* in canederli o torte di pane (come questa); altri pani più friabili in pangrattato.

venerdì 8 gennaio 2016

DEVIL'S FOOD UNA TORTA TENTATRICE E LA FINE DELLE FESTIVITA'.


Anche l'Epifania è passata. 
Fine delle festività e dei baccanali a loro abbinati.
Per alcuni (come per me) è una fortuna, visto che con tutto quello che ho mangiato in queste festività, il mio colesterolo si sta trasformando in polistirolo... ed il mio giro vita ha deciso di chiamarsi giro, punto, perché la vita è solo un ricordo.
Questo anno è stato un Natale lontano da FaccialiBro, un po' perché ho potuto passare un po' di giorni nella Casetta Gialla dove non ho un collegamento Internet (e pure quello telefonico è pietoso!), un po' perché avevo bisogno di riposare in tutti i sensi.
Ho ricevuto la visita di tanti animali selvatici che, complice l'inverno mite e le primule spuntate nel mio prato, si sono spinti fin nel mio terreno per far razzia delle foglie tenere delle primule.
Ogni mattina, dal prato davanti casa, scendevano una coppia di cerbiatte (che ho battezzato le gemelle Kessler) che si spingevano fin quasi sotto le mie finestre. Fotografarle non è stato possibile perché si mimetizzavano tra i rovi spogli di foglie o dietro cespugli, ma una sbirciata riuscivo a dargliela ogni mattina.

E' stato un Natale dedicato alla famiglia, al posto del cuore, agli amici cari.

Un po' (poco) di riposo, cucinare come se non ci fosse un domani e sfogliare (finalmente!) i libri e le riviste di cucina che giacevano in stand-by da settimane, sono stati i miei passatempi preferiti.

Una lista di ricette da provare, sperimentare, cambiare che riempiranno questo blog nei prossimi mesi grazie a questa ultima attività con le riviste ed i libri di cucina.