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lunedì 31 agosto 2015

Una confettura di albicocche con una *marcia in più* e quel che resta delle mie vacanze.


Quel che resta di queste mie ultime vacanze è il caldo soffocante nei pomeriggi pigri, leggendo pagine e pagine di innumerevoli libri, viaggiando con la mente per paesaggi di carta. Perennemente in gara con Arc che si è *bevuto* qualcosa come 9 libri letti in meno di due mesi...e le vacanze scolastiche non sono ancora finite!
E' il profumo salmastro del mare che arriva di sera, con la frescura.
E' l'amabilità dei Romagnoli,un po' sorniona ma che ti mette a tuo agio e ti fa sentire tra amici.
E' il conoscere persone diverse che arrivano da tutto lo stivale, una o due piazzole dalla tua, in un campeggio dove si parlano tutti i dialetti e diverse lingue straniere.
E' ricominciare ad andare in bicicletta, ogni anno più dondolante (la bicicletta), e sfilare tra i campi crepitanti di cicale.
E' resistere al sole quel tanto che basta a far cambiare in miele il colore latteo della mia carnagione, nascosta da un cappello a tesa larga, alla vana ricerca di un lato d'ombra.
E' scambiarsi ricette e assaggi di cena, conditi con risate e birra ed allegria, conoscere gente nuova, diversa ogni anno.
E' dormire in un letto da fachiro, nella mansarda del nostro camper, dove scendere e salire diventa ogni anno un po' più difficile (o dimagrisco o ringiovanisco.....) e dove solo le vasche in piscina ti fan ritrovare la posizione da homo erectus, affinché non si inneschi l'involuzione della specie.
Questa è stata un'estate senza troppi contatti sui *social* ma con degli interessanti numeri di contatti da questo piccolo blog, di nuove idee e di nuove sfide da accettare.
Poi il rientro nel solito tran-tran di una Milano svuotata dei Milanesi. Con sparuti gruppi di turisti a chiedere informazioni, taxi, suggerimenti; gli ultimi bicchieri di granita in un piccolissimo negozio siciliano scoperto vicino a casa.
Restano i profumi di frutta maturata al sole, i colori regalo immenso di questa stagione, ed i sapori che si vorrebbero imprigionare per sempre....
Da qui nasce questa confettura, che ha una *marcia in più* regalata dall'aroma del lime.
Resterà chiusa nei barattoli che si apriranno quando la nostalgia del sole si farà sentire.

CONFETTURA DI ALBICOCCHE E LIME



Ingredienti:




Lavate, asciugate bene e denocciolate le albicocche. 



Mettetele in una pentola e mescolatele con lo zucchero, il succo e la scorza dei lime e lasciatele coperte a macerare per un'ora circa.


Accendete il fuoco e, appena prendono bollore, abbassate al minimo continuando a rimestare con un cucchiaio di legno e lasciate cuocere (schiumando se necessario) per almeno 45 minuti.

Frullate con un frullatore ad immersione il composto e continuate a cuocere sino ad arrivare alla temperatura di 105°C (se non avete un termometro, utilizzate il vecchio trucco del piattino di ceramica: versate una goccia di composto caldo sul piattino ed inclinatelo. Se la goccia si 
           ferma, la confettura è pronta).

Invasate la confettura in vasetti puliti e sterilizzati chiudendoli ermeticamente. 


Mettete i vasetti a raffreddare a testa all'ingiù su un piano fino al raffreddamento completo.


Se l'invasamento è stato correttamente eseguito, una volta girati i vasetti avranno creato il vuoto.










sabato 1 agosto 2015

Vacanze per tutti!


Vacanze per tutti
di Gianni Rodari



Filastrocca vola e va
del bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia delle cascate..
E chi quattrini non ne ha?
Solo resta in città:
si sdraia al sole sul marciapiede,
se non c’è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente:
- Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi;
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decreto
va in prigione difilato.