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lunedì 20 aprile 2015

Il mio zuccotto per #MTC47 - vintage, tondo e che somiglia a me.



La prima volta che mi hanno ceduto il posto sull'autobus, sarà stato più di una dozzina di anni fa, ero incinta di Arc. Non si vedeva ancora la pancia che di lì a poco sarebbe esplosa (del resto quattro chili e mezzo di figlio avrebbero avuto bisogno di un bello spazio). Un ragazzino si è alzato e mi ha fatto sedere.
Dopo il primo attimo di compiacimento per l'educazione del soggetto, mi è venuto il dubbio che non fosse per il mio stato. Un lieve dubbio, subito dimenticato persa nei miei pensieri felici per quello che sembrava un criceto sulla ruota e che portavo in pancia.
Poi la cosa si è ripetuta, senza pancione; ed ancora non volevo pensarci (ma cominciava a montare il nervoso). 
Ultimamente poi sta succedendo un po' troppo spesso e la cosa che mi deprime è che, a cedermi il posto, non sono più solo i ragazzini! 
Insomma: sto invecchiando. Anzi: sto diventando Vintage.
Si usa; è un termine un po' più figo di vecchiaia. Sembra quasi un complimento....
Complimento un accidenti!
Il fatto è che i quarant'anni (prima data tragica per una donna) non mi sono pesati affatto. Aspettavo mio figlio dopo anni di tentativi e di fallimenti. Insomma: il più bel compleanno della mia vita.
Sono stati i cinquanta che mi hanno steso. Quel cinque piazzato davanti a tutto....mi disturba molto. 
Poi ci sono quelli che mi consolano con il fatto che l'essere *matura* mi consente di avere e mettere a frutto tutta l'esperienza accumulata....
Balle!
Le sedute dal parrucchiere per nascondere quella maledetta riga della *crescita* che diventa sempre più bianca che si fanno più frequenti; la schiena che ulula la mattina se mi addormento in posizioni sbagliate; la vista da vicino che cala tanto che, senza occhiali, devo tenere il telefonino a livello ginocchia; anche altre parti della mia figura che cominciano a guardare in direzione delle ginocchia (cominciano, sia chiaro, non ci sono ancora arrivate!).
Intanto il nervoso monta e il girovita si allarga. Girovita: già tanto che mi ricordi cosa vuol dire.
Hai voglia poi a fidarti delle pubblicità dove: per la pelle e l'antirughe ci sono attrici che avranno si e no 20 anni; per i capelli han modelle che han appena raggiunto la maggior età; gambe e glutei le creme se le spalmano delle teenagers! Le uniche pubblicità coetanee sono quelle per chi soffre di incontinenza o per la pasta delle dentiere.... dovrò prendere appunti?



Così mi consolo ai fornelli (ed anche lì il mio girovita aumenta !!!) e scopro di essere Vintage anche lì. Per prima cosa perchè sono cresciuta con il non-si-butta-niente ed il Pan di Spagna a freddo di Iginio Massari eseguito (qui) per la sfida di questo mese lanciata da Caris del blog Cooking Planner, è avanzato e cercavo un'idea per tradurlo in un dolce, magari in uno di quelli di Lisa Biondi. 



Tra questi lo zuccotto è quello che ho fatto più spesso da quando mi fidanzai con il Martirio (è una sua passione dopo la Saint Honorè che è decisamente fuori dalla mia portata).
Quindi: Zuccotto sia per la Sfida mensile di MTChallenge , un po' variato dalla ricetta originale,con i petali di rosa canditi a decorarlo, ma sostanzialmente LO ZUCCOTTO: Vintage e tondo come me.


ZUCCOTTO CON I PETALI DI ROSA CANDITI




Procedimento:
Montate con un frullino: uova intere, zucchero, sale lime per circa 20 minuti a media velocità ( se diminuite la quantità basta anche meno tempo). 
Setacciate due volte la farina bianca e la fecola e incorporate delicatamente a pioggia mescolando dal basso verso l'alto con un tarocco (io ho dovuto disfare una spatola di silicone, non avevo a disposizione un tarocco) molto lentamente per non smontare la                  massa. 
Mettete in stampi imburrati e leggermente infarinati (senza livellare, si livellerà da sola cuocendo) e cuocete a 170°-180° per circa 20-25 minuti.



Esecuzione:

Mettete la colla di pesce in acqua tiepida, poi preparate lo sciroppo di cioccolato sciogliendo su fuoco basso il burro, il cacao (amalgamateli bene) l'acqua e lo zucchero e continuate a cuocere mescolando per 3-4 minuti.

Tagliate a fette lunghe il Pan di spagna, a pezzetti piccoli il cioccolato.

Strizzate la colla di pesce, aggiungete 3 cucchiai di acqua e fatelo sciogliere su fuoco bassissimo in un pentolino.

Foderate fondo e pareti di una scodella della capacità di 2 litri con la pellicola (vi aiuterà a sformarlo) adagiate il pan di Spagna che bagnerete con il liquore diluito con del latte. 


In una terrina montate la panna, mescolatevi poi delicatamente lo zucchero a velo e la colla di pesce sciolta. Dividete la panna in due parti, in una incorporate con delicatezza lo sciroppo di cioccolato e versatela all'interno della ciotola.
           Cospargetela con 1/3 di pezzetti di cioccolato. 


Mescolate (con delicatezza) i restanti pezzetti di cioccolato alla panna rimasta. Versatela nella ciotola foderata.

Coprite con altre fette di Pan di Spagna che bagnerete con il liquore. 



Mettete lo zuccotto in frigorifero per almeno 5 ore. Sformatelo sul piatto di portata, spolveratelo con lo zucchero a velo e decorate con i petali di rose candite.




Con questa ricetta partecipo alla sfida #MTC47




domenica 19 aprile 2015

Un sabato inconcludente e gli involtini di pollo e carciofi per #therecipetionist



 Quando trascorro la giornata di sabato a Milano, parto sempre con una marea di progetti: esco presto a far la spesa; vado dal parrucchiere; nel tal negozio a cercare i confetti per la Cresima di Arc; a cercare le scarpe sempre per Arc; faccio il cambio armadio....
Poi tutto si stravolge. La causa del naufragare della mia tabella di marcia? Sempre Lui, o meglio Loro: i miei due XY.
Ma andiamo per gradi. 
Metto la sveglia un po' più tardi del solito, ma sempre presto. 
Mi sfilo dal talamo cercando di non svegliarlo (il Martirio, ovviamente, non il talamo). Vado in cucina e chiudo la porta e mi preparo il primo caffè del mattino che condivido con la gatta Ariel che lappa un po' di latte in un piattino e cerco di far mente locale sulla lista della spesa.
Tergiverso un paio di minuti guardando la posta e .... tracchete: arriva il primo indeciso.
Arc mi raggiunge e quindi lascio la lista a metà e preparo la colazione con lui.
Secondo caffè. Poi, mentre lui va a sistemarsi la camera, a far la doccia ed a vestirsi... arriva il secondo indeciso.
Brontola che lo abbiamo svegliato (chiusa in cucina con la gatta sequestrata perchè non lo svegli con i miagolii????) e che deve fare comunque un sacco di cose. Di qui un lungo elenco mentre ancora non accenna a far colazione.
La lista della spesa giace abbandonata alla settima o ottava voce: petto di pollo.
Intanto passa il tempo ed io sono ancora in vestaglia, mentre Arc mi ha ciuffato il posto sotto la doccia ed il Martirio si siede finalmente a tavola... ci vuole un caffè (il terzo n.d.r.)
Ecco: volevo essere al supermercato alle otto e sono già le nove! 
Visto che ho già capito che sarà una mattina di corsa, in tondo, dietro ai miei tira-tardi, mi metto a ritirare i panni asciutti e, proprio mentre sto per entrare in bagno.... Martirio si infila in doccia ed io sono al palo.
Comincia male! Finisco di stilare la lista e la doccia si libera....e sono le dieci.
Ok il parrucchiere dopo, i confetti settimana prossima e le scarpe di Arc magari domani che il centro commerciale è aperto... La spesa NO. Oggi perchè nel frigorifero c'è l'eco ed io ho anche promesso a Flavia di Cuocicucidici che parteciperò al suo Contest mensile : THE RECIPE-TIONIST.
Questo mese tocca alle ricette di Christiana del blog       Beuf à la mode .
Ho giusto in mente un involtino che ho visto scorrendo le sue bellissime ricette che potrei fare oggi per pranzo. Ho giusto giusto un paio di carciofi romaneschi che attendono trepidanti in frigorifero....




Ecco quindi che, pur cambiando il tipo di carne (ho usato il petto di pollo) partecipo a THE RECIPE-TIONIST di Aprile con 



Involtini con carciofi di Anna Gosetti della Salda






Pulite i carciofi, privandoli delle foglie esterne più dure, poi sbollentateli in acqua salata acidulata con limone per 5 minuti. Scolateli, scuoteteli bene e sistemateli capovolti su un telo pulito; quando saranno tiepidi tagliateli in otto spicchi. 



Tritate finemente il prosciutto ed impastatelo col burro. 
Appiattite la carne e su ogni fetta disponete due spicchi di carciofo e un po' del composto di burro e prosciutto. 





Arrotolate la carne e legate gli involtini con dello spago. Passateli nella farina e fateli rosolare in un fondo di burro, olio e poca cipolla tritata; bagnateli col vino, salateli e proseguite la cottura a fuoco basso. 




Serviteli caldi.

venerdì 17 aprile 2015

Casoncelli con ricotta e borragine al burro fuso e rosmarino ovvero la grande risorsa delle erbe spontanee.



Le erbe spontanee sono una ricchezza della nostra Terra che molti non conoscono. La mia fortuna è stata quella di conoscere una signora che abita nella frazione dove sorge la mia Casetta Gialla e che mi ha fatto scoprire alcune di queste erbe.
Debbo essere sincera, da sola ne riconosco solo alcune e spesso le utilizzo in cucina con buona pace e soddisfazione dei miei commensali.
A parte i danni che fa il Martirio che spesso interviene drasticamente nel nostro prato e mi estirpa alcune di queste piante (vedi qui), per fortuna nei prati limitrofi al mio ne crescono parecchie e, con la collaborazione di alcuni vicini pietosi (grazie Mario!), ho provveduto a ripiantare alcune radici di borragine (pianta infestante ma che si presta a tanti usi in cucina) nell'angolo del prato dove il Martirio è stato bandito.
Con le foglie recuperate, ho pensato di convincere il mio consorte a non intervenire più ed ho preparato un primo da un costo irrisorio e con una soddisfazione grandissima dei miei due affamatissimi XY.
Un etto di farina, un uovo freschissimo, due etti di ricotta (anche questa freschissima) e ho preparato tutto.
Risultato? Il Martirio, non solo ha apprezzato il piatto, ma mi ha anche aiutato a trapiantare le radici di borragine!
Direi che ho raggiunto l'obbiettivo. Voi che ne dite?

CASONCELLI DI BORRAGINE AL BURRO FUSO E ROSMARINO.






Mondate la borragine togliendo le foglie più dure, le coste più spesse e fatela bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolatela e lasciatela raffreddare.



Strizzate bene la borragine ormai fredda, e fatela insaporire in una padella per 5 minuti con 20 g di scalogno, e 2 cucchiai di olio EVO. Tritatela finemente con un coltello e mescolatela alla ricotta. Aggiustate di sale, e aggiungete una grattugiata di noce moscata.

Preparate la pasta versando la farina a fontana sulla spianatoia, rompete l'uovo al centro e, aiutandovi prima con una forchetta e poi con le mani, impastate energicamente fino ad ottenere un panetto compatto ed elastico. Coprite con la pellicola e lasciate riposare la pasta almeno 30    
           minuti prima di stenderla con un mattarello.

Aiutandovi con un coppapasta (in mancanza di questo con un bicchiere) ritagliate tanti tondi di pasta.





Disponete al centro di ogni tondo di pasta, un cucchiaino abbondante di ripieno. Chiudete a mezzaluna avendo l'accortezza di fare uscire bene l'aria e di schiacciare bene i bordi per non far uscire il ripieno in cottura.





Passate i casoncelli nella semola di grano duro e disponeteli in un vassoio o su un piatto rivestito di carta da forno cosparsa di semola di grano duro. Attenzione non sovrapponeteli altrimenti rischierete di farli appiccicare e rompere.

Mettete a bollire una pentola capiente con abbondante acqua salata. Quando bollirà l'acqua versate i casoncelli e abbassate la fiamma in modo che possano sobbollire senza aprirsi.

Fate sciogliere il burro in un pentolino con il rametto di rosmarino (attenzione a non farlo bruciare altrimenti il burro prenderà uno sgradevole sapore di amaro).

Scolate i ravioli, disponeteli su un piatto, cospargeteli con abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato e fiori di rosmarino. Versate il burro fuso e servite caldissimi.


Con questa ricetta partecipo al contest La macchia nel piatto dell'Associazione Italiana Food Blogger in collaborazione con  La Strada del Vino e dell’Olio della Costa degli Etruschi e il Comune di Castagneto Carducci - 





mercoledì 15 aprile 2015

La primavera in tavola ed il risveglio di Highlander ovvero il mio risotto con le primule.




- A volte basta poco a smuovere Highlander! -
- Chi??? -
Arc è sbalordito, non ha visto nessuna spada in giro, nessuno strano tipo con il gonnellino scozzese, insomma: tutto sembra normale...eccetto la mamma che straparla. 
- Mamma, tutto bene? Con chi ce l'hai? -
- Col mio neurone Arc! Dicevo che basta poco trovare delle idee per il pranzo; oggi è bastata la Primavera. -
Il prato dei Cervi, quello sotto le finestre della sala, è pieno di primule. In alcuni punti è addirittura una macchia tutta gialla.
Son spuntate da poco (solo settimana scorsa, a Pasqua, nevicava ancora!) e si mostrano in tutto il loro splendore. 
Arrivati da poco dalla grigia Milano, vedere questi colori spettacolari è bellissimo e, considerato che tra poco sarà ora di pranzo, mi è venuta un'idea che so già manderà in confusione il Martirio ma è un po' di tempo che aspettavo di sperimentarla.
Mando Arc a cogliere le primule, raccomandandomi di non stringere troppo quei petali delicati e, nel frattempo, guardo in dispensa se ho una bottiglia di vino bianco da poter aprire per l'occasione.



L'ho trovata: Müller-Thurgau , un vino che mi piace tanto come aperitivo o per i primi un po' troppo delicati.
Mentre metto sul fuoco un po' di brodo vegetale stappo la bottiglia, ne recupero un bicchiere e, ritappata, la metto a rinfrescare in frigorifero.
Torna Arc con un cestino di primule bellissimo e quindi posso partire a cucinare il mio 

RISOTTO CON LE PRIMULE.






Tritate finemente lo scalogno e fatelo appassire in padella con 20 g di burro senza farlo colorire.

Appena sarà appassito aggiungete il riso e fate tostare fino a che si sarà scaldato bene il riso (non riuscirete a toccarlo) ed aggiungete il vino bianco facendo sfumare.

Aggiungete un paio di mestoli di brodo vegetale e continuate a rimestare aggiungendo brodo quando si sarà assorbito. Cuocete sempre mescolando per 10 minuti circa a fiamma moderata.

Aggiungete le primule che avrete sciacquato delicatamente nell'acqua fredda, tenendone da parte una manciata per la decorazione finale. Continuate a mantecare con delicatezza per 5/6 minuti.

Spegnete il fuoco, aggiungete il rimanente burro e chiudete con un coperchio.

Servite in porzione con la decorazione di qualche fiore fresco.


Note mie:

1 - Scegliete un vino delicato e fresco, non contrasterà il delicato sapore di questo riso.

2 - Usate una fiamma media e non troppo alta altrimenti si perderà il sapore di questi fiori.

3 - Il Martirio.... se l'è mangiato in silenzio...avevate dubbi?



Questa ricetta partecipa al contest  Rice blogger 2015