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lunedì 30 aprile 2012

Cous-cous ingannatore!!





Del fatto che mio marito sia un carnivoro ho già  avuto modo di parlare in altri post. Quanto al piccolo di casa... beh dire che non ama la carne non corrisponde all'intera verità.

Nel senso che mangia di gran gusto cotolette e fritti di tutti i generi ma, si sa, non sono propriamente  salutari, per cui, quando decido di cucinare più sano... apriti cielo!
Brontola, comincia a dire che a lui la carne NON è mai piaciuta, per poi trovare mille e una scusa per scartare metà fettina perchè *Mamma ma è grassa!!!*

Inutile tentare di spiegare al piccolo che la carne magra, una volta cotta, diventa una suola da scarpe e che la carne mista, oltre che morbida, è più saporita.

Me la cavo a volte con gli arrosti, convincendolo a mangiarli perché proposti con le patate al forno che a lui piacciono tanto oppure nappati con la loro salsa che maschera tranquillamente la parte più mista della carne.

Con il pollame è la stessa identica manfrina: grassini, non mi piace, etc.
Quindi bisogna prenderlo con furbizia. 
Alcune furbate le ho apprese dalla blogsfera, per altre mi sono arrangiata da sola... infornando invece di friggere, per esempio.
Bisogna sapere che il mio cucciolo è curiosissimo e, quando si tratta di provare qualche cosa di nuovo, non si tira certo indietro. Quindi da un normalissimo pollo al limone, ho tratto un cous-cous di pollo e verdure che imbroglia il piccolo e rallegra anche i nostri palati.
Una premessa e una richiesta. Ho utilizzato il cous-cous precotto e seguito, per farlo rinvenire, la ricetta indicata sulla confezione... e abbiate pietà NON GUARDATE LA QUALITA' DELLE FOTO!

Cous-cous di pollo alle verdure. 



Per il cous-cous

250 gr  cous-cous precotto
300 gr. Acqua  bollente
2 cucchiai olio EVO
2 cucchiai burro

 1 zucchina grossa
2 peperoni rossi grossi
1 peperone verde
Mezzo porro medio
Mezza cipolla dorata
Olio EVO qb
Sale e pepe qb

Per il pollo :

350/400 gr. di petto i pollo tagliato a listarelle (grosse)
1 limone non trattato (grosso oppure 1 e mezzo piccoli) – succo e scorza
1 cucchiaio olio EVO
1 cucchiaio di burro
Sale
Pepe
Farina per infarinare
1 bustina di zafferano

Tagliare a rondelle non troppo sottili la zucchina (se particolarmente grossa, dividendole anche in 2), Togliere i filamenti ai peperoni e ridurli in liste non troppo piccole.
Affettare finemente il porro e la cipolla.

In una padella ampia (meglio sarebbe usare un buon wok) far scaldare 2 cucchiai di olio EVO e aggiungere le verdure tagliate e farle saltare velocemente, continuando a girarle e salandole solo verso la fine. Coprire e tenere in caldo.

Infarinare i tocchetti di pollo scuotendo via la farina eccedente.
In una padella bassa far scaldare olio e burro e aggiungere i tocchetti di pollo infarinati.
Farli sigillare bene da tutti i lati evitando di farli dorare (usare la fiamma bassa) e, una volta sbianchiti, aggiungere il succo di limone. Abbassare la fiamma e coprire con un coperchio.
Lasciare cuocere per 10 minuti circa a fuoco bassissimo. Aggiungere un poco di sale, lo
Zafferano sciolto in un cucchiaio di acqua, cuocere scoperto per altri 5 minuti  facendo ritirare un poco il sughetto.
Spegnere e aggiungere la scorza grattugiata, una spolverata di pepe, coprire e tenere in caldo.

Sgranare il cous cous con 2 cucchiai di olio. Scaldare l’acqua con il burro sino a bollore (salandola- poco) e mescolarla al cous cous sgranando bene i grani.

Versare il cous cous nel wok delle verdure condendo bene e aggiustando eventualmente di sale.

Servire in un piatto da portata dove, in mezzo al cous cous, verserete il pollo a pezzetti.








mercoledì 25 aprile 2012

Fichi, cannella, mandorle e.... chi me lo fa fare!



Menomale che non amo le sfide! Mettermi in competizione non mi è mai piaciuto,  indipendentemente dall'affrontare sfide in cui potrei essere facilmente vincente, oppure quelle dove non ho assolutamente possibilità di emergere.
Il fatto è che mi hanno insegnato che è più bello partecipar che vincere e... ci ho sempre creduto.
Mi confronto quindi ogni mese nella sfida dell'MT Challenge delle tre moschettiere di MenuTuristico con ricette nuove e nuove preparazioni che a volte ho già eseguito mentre altre non saprei dove cominciare.
Ad aiutarmi ci sono le istruzioni dettagliatissime pubblicate dalle sfidanti di turno che mi aiutano ... a volte... altre mi mandano in crisi nera, come quando cercai di far alzare dei bignè che ostinatamente sono rimasti piatti sulla teglia.
Non valsero preghiere, minacce, niente! Piatti, spetasciati che nemmeno le tegole di Aosta potevano essere più piatte! Ma non mi arresi subito nooooo. Solo al terzo tentativo, quando oramai il forno implorava pietà, ho gettato la spugna presentando comunque il mio operato.
Questa volta mi sono sentita certa di poter affrontare senza problemi la sfida ma, mi sono quindi cimentata in ben due esecuzioni della bellissima crostata con crema frangipane.


Istigata da un gruppo di fan della sfida del secolo, mi sono montata la testa e ho prodotto addirittura la farina dal riso... venere...nero.
Fin qui nulla di male, non ero la prima a farlo, dovevo solo farmi venire un'idea geniale. Tralascio i particolari ma il risultato è finito nella spazzatura mentre il Martirio, tentando di rianimare i poveri resti prima della sepoltura definitiva, provava a dire *prova a farla riposare sino a domani* (già, se passa la notte...) ma nulla di fatto. La fine era segnata ... requiescat in pace.




Quindi mi sono detta: torniamo con i piedi (ed i fornelli) per terra, specialmente dopo avere visto che meraviglie hanno preparato gli altri partecipanti! 
Vedersi in gioco con tanti talenti è così stimolante che , malgrado le bisticciate con il Martirio perchè faccio troppi dolci, mi sono di nuovo convinta a presentare il mio operato.


Mi sono decisa a proporre un abbinamento che, pur banale, mi è sempre piaciuto: fichi secchi e mandorle se poi ci aggiungi un pizzico di cannella: è la morte sua!





Ed ecco quindi la mia


CROSTATA DI FICHI SECCHI, CANNELLA E MANDORLE IN CREMA FRANGIPANE.


Ingredienti per la base 
(dal libro TORTE E CROSTATE - Mondadori):
250gr farina OO
65 gr. di zucchero semolato
150 gr di burro freddo a cubetti
1 uovo grosso
2 cucchiai di panna fresca
un pizzico di sale.


Mettere la farina, lo zucchero ed il sale in un robot da cucina con le lame, fino ad ottenere un granuloso.
Aggiungere l'uovo e la panna e frullare il tutto finchè si formerà un impasto.
Rovesciare l'impasto su un foglio di pellicola trasparente. Dargli la forma di un disco del diametro di 18 cm. avvolgerlo nella pellicola e tenere in frigorifero per almeno 30 minuti (max 48 ore).


Ingredienti per la farcitura:
250 gr. di fichi secchi
150 gr. di acqua
2 cm di stecca di cannella
una manciata di mandorle


Versare in un pentolino 250gr di acqua bollente unite i fichi secchi la cannella e riportare a bollore. Continuare la cottura fino a che il liquido si sarà ridotta ad 1 terzo.
Togliere dal fuoco il pentolino, eliminare la cannella e passare con il frullatore i fichi ammorbiditi.


Stendere la pasta frolla nella tortiera precedentemente imburrata e foderata  con carta da forno. 
Stendere la composta di fichi passati,guarnire con le mandorle ed infornare per 10 minuti a 180°.


Ingredienti per la crema frangipane 
(come da ricetta di Ambra del Gattoghiotto)

- 100g di farina di mandorle (o mandorle pelate)
- 100g di burro appena ammorbidito
- 100g di zucchero semolato
- 1 uovo
- 30g di fecola di patate/maizena
- 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio (ci va tutto!) 

Nel frattempo preparare la crema frangipane: Montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungervi l'uovo leggermente sbattuto e l'acqua di fiori di arancio sempre lavorando con lo sbattitore, incorporare la farina di mandorle (o le mandorle precedentemente tritate finemente nel mixer con un paio di cucchiai di zucchero) poco per volta e la fecola (o maizena), continuando a montare.

Togliere dal forno la crostata che avrà cominciato a cuocere. Versare la crema frangipane a coprire la composta di fichi. Rimettere in forno e continuare la cottura per 20 minuti circa a forno statico.

Togliere dal forno appena sarà diventata colorita la superficie. Far raffreddare bene prima di servire.


Con questa ricetta partecipo al contest di MTC.



lunedì 23 aprile 2012

Sciroppo di Rose, un contest ed…. Il cake design!





Da qualche tempo, come avrete notato da qualche sporadico post, ho cominciato a *giocare* con la pasta di zucchero ed a produrre delle torte decorate che, pare, piacciono.
Tutto è nato da una promessa che mi ero fatta per sdrammatizzare e festeggiare (soprattutto) mio fratello, scampato ad un incidente che gli è valso l’appellativo di *uomo volante*.
Quindi cominciai a consultare in rete, i vari tutorial e le varie spiegazioni e ricette sulla pasta di zucchero. Mi ha aiutato tantissimo, in questo lavoro di ricerca e di *sostegno* la cara Flavia di Cuocicucidici che, ha creato un gruppo su FB tutto dedicato ai dolci. Ho trovato le ricette testate da chi, le torte decorate, le fa in maniera superba da anni e…. ho cominciato.
Ho recuperato glucosio e colori alimentari, NON ho riempito (ancora) la casa di attrezzini ma mi sono ingegnata con coltelli affilati, tappi di plastica, tappetini di silicone et similia per evitare di fare le solite spese folli e poi, una volta finito il trip dei dolci decorati….accantonare tutto a far polvere e occupare armadietti.
Le mie passioni infatti, sono di solito molto coinvolgenti, all’inizio. Poi, con il passare del tempo, svaniscono. Sono stati la prova quella per le composizioni di fiori secchi, che ha visto la casa INVASA da composizioni (che regalavo una volta ultimate) da cesti in attesa di essere composti, fiori secchi a mazzi, spugne da fiorista a gogo. Quella con la pasta di sale dove su tutti i termosifoni giacevano statuine da esiccare, orsetti, fiori, etc. Per non parlare del lavoro a maglia con montagne di gomitoli che occultavo negli armadi e che giacciono tutt’ora in attesa di un impiego degno.
Quindi stavolta avevo deciso di contenere le spese e l’ingombro di casa.. *avevo* … Da quando ho cominciato a sfornare dolci decorati, sono arrivate le richieste.. Fatta una per il fratello potevo lasciare *nuda* quella del Martirio?!  Poi è arrivata Manù con la torta per la riunione delle compagne di classe… ora ci sarà quella per le nozze d’oro dei suoceri.
La cosa preoccupante è che per ognuna di queste torte dico *OK questa è l’ultima che faccio!* e lo dico convinta.  Poi arriva una ricorrenza, una telefonata, e si ricomincia da capo, con la casa piena di zucchero colorato, rose o figurine ad esiccare nel microonde (chiuso) per non prendere polvere… Martirio e figliolo vagano tra tutto ciò, il primo scuotendo il capo, il secondo… rubando lo zucchero!
Fortunatamente all’anniversario non saremo in molti ma tra di noi c’è una cugina che non ama i liquori … pertanto la torta non potrà essere bagnata da liquore, come le precedenti. Cosa fare per uscire dall’empasse?  Ad aiutarmi è venuta in soccorso Stefania di Cardamomo & Co. con il suo sciroppo alle rose! Quale migliore bagna per un dolce di nozze?!


Avevo già deciso di partecipare a questo contest con questa ricetta ma, dopo sabato scorso sono ancora più convinta ed entusiasta. Come mai? Perchè inaspettatamente, da una proposta       scaturita tra le maglie della Rete di amicizie di FB, tanti piccoli mondi fatti di vita, passioni e ricette condivise, si è ritrovato in quel di Milano.
Una Milano che ha vestito il suo cielo più terso per accoglier un gruppetto di donne che, da vie diverse, si sono incamminate nell'avventura di un Blog di cucina. Un incontro che ha del miracoloso, dato che era stato pensato per una giornata di caccia all'ingrediente ed alla caccavella e che, invece, ha lasciato le nostre carte di credito in fondo alle borse per dar spazio alle chiacchiere, agli annedoti, all'allegria.
Stefania (la Cardamoma) con la sua capacità di NON smettere mai di parlare (anche quando inspira!) si è trascinata per il tragitto che ci ha condotte da un locale all'altro facendoci dimenticare il tempo e le preoccupazioni quotidiane, con uno spirito di sacrificio secondo solo alla sua voglia di comunicare.
Alessandra (la Menuturistica) che è VERA, reale, un tornado che riesce a conciliare un miliardo di attività dando a tutte un peso e una misura, come nella sua cucina, traendone delle meraviglie. La perfetta testimonial di una nota marca di pile che si ostina a mandare in spot un improbabile coniglietto rosa invece di questa Donna che ha il potere di *dilatare il tempo*.
Franci (Scorribande in cucina) che, in una lucida follia mi ha voluto come giudice (me, capite?!) nel suo contest. Franci che è l'entusiasmo che trabocca: le ridono gli occhi quando parla delle sue passioni!
Stefania (Profumi&Sapori) con la sua freschezza e calma a produrre meraviglie per gli occhi ed il palato. Con la sua aria giovane e serafica a contrapporsi al fiume in piena della sua conterranea.
Dauliana (Cucchiaio e Pentolone) che incanta con il sorriso e parla di cucina con un'eleganza che le è innata. Vederla e *vedere* quello che produce, è stata una rivelazione.
Roby (Le Chat Egoiste) che ci si rivela una donna incantevole, con una grazia ed uno stile riconoscibile ovunque.
Cristina (Vissi d'Arte e di Cucina) che non poteva scegliere nome migliore per il suo Blog, per la passione che mette con garbo in tutto ciò che fa, ma che si lascia trascinare in questo vortice di parole che è stata la nostra giornata.
Silvia (Una Stella tra i fornelli) rossa come il fuoco con due occhi azzurri che bucano l'anima. Simpatica travolgente come solo le rosse sanno essere e come lo sono le sue ricette.
Chiara (Chicche di Kika) disarmante e allegra come lo sono i suoi scatti e le sue invenzioni. Dinamica, sportiva, si è scapicollata avanti ed indietro con la sua Bici.
Mai (il colore della Curcuma) ultima perchè la più travolgente, folle, vivace di tutte! Con il suo saltare sopra le scale mobili per una *ripresina* con il suo intervento deciso volto a trovare un sedile in una metro affollatissima per la Pia donna dolorante (Cardamoma).
Tre No-Blogger Cristina P.con le sue manie per i muffin, Vitto da Marte (non è verde!! lo posso testimoniare!) con quella pungente ironia tipicamente zeneise e una simpatia traboccante, Giulia C. con il suo acuto intervenire e la sua signorilità innata, mentre si sbracciava agitando la sciarpa al treno che si allontanava. 
Tutte indistinamente, anche la simpaticissima Evelina che ci ha raggiunto a pranzo, sono UNICHE come il pazzo mondo che navighiamo.
Spero che le nostre rotte si incrocino di nuovo... e naufragar m'e dolce in questo mare!




Tornando alla ricetta: mi permetterà di partecipare ancora al bellissimo contest di FlaviaThe Recipe-tionist, dove la vincitrice del mese precedete, sfiderà i partecipanti a riproporre le sue ricette.  Quindi, Stefi, stavolta mi hai salvato 2 volte!!!!
Ingredienti.
2 bicchieri di acqua
2 bicchieri di zucchero
1 bicchiere di petali essiccati
il succo di mezzo limone.
Preparate lo sciroppo di zucchero, mettendo in un pentolino l'acqua e lo zucchero e non appena quest'ultimo è ben sciolto unite i petali di rosa e il succo del limone. Abbassate la fiamma e fate bollire per una decina di minuti. Lascia in infusione almeno 8 ore. Vedrete che con la cottura e l'infusione lo sciroppo diventerà di un bel colore rosa e prenderà il profumo dei fiori.
Dopo le otto ore filtrate bene fate bollire nuovamente lo sciroppo. Quando è ben caldo, versatelo nei barattoli, chiudere bene e rigirate i barattoli sul tappo e attendete il raffreddamento come per le marmellate. Così ha un buon livello di conservazione, ma bisogna riporli in un luogo fresco e scuro.

venerdì 20 aprile 2012

Carosello e le frangipane!



Quando MTChallenge chiama: io non riesco a non raccogliere la sfida! Figuriamoci se poi si tratta di un dolce, come questa bellissima torta con crema frangipane di Ambra di Gattoghiotto! In famiglia poi di goloso, oltre alla sottoscritta, ce n'è un altro che non scherza!


Andrea/Arc, è venuto *grande* (per modo di dire, non ha ancora nove anni!) con le merende sane della mamma, salate o dolci, ma rigorosamente fatte in casa relegando le merendine preconfezionate solo a qualche pomeriggio di *famolo strano*.  La tentazione di certe pubblicità è grande per i bimbi, e forse anche per alcune mamme, ma al Banderas della situazione che fa i biscotti al suo mulino, io NON CREDO e mi fa diventare ancora più diffidente. Se certe aziende mettessero nella qualità lo stesso investimento che mettono nel marketing... beh, la salute degli Italiani (anche quella mentale, secondo me!) potrebbe solo guadagnarci.
Non che io non compri biscotti confezionati ma, cerco di evitare le marche troppo pubblicizzate, per cercare di dare la mia preferenza a prodotti sani, prodotti magari con pochi ingredienti, e pochi grassi. 
Sono della generazione di *a nanna dopo Carosello* e quindi i refrain delle varie réclame ci facevano compagnia facevano da contorno alla nostra generazione.
Poi, confessiamolo, tutti noi abbiamo *pucciato* le dita nel barattolo della Nutella, comprato il pacchetto di patatine all'oratorio, bevuto bevande gassate... ma non tutti i santi giorni!
Poi la pubblicità influenza anche senza volerlo la nostra vita, nei modi di dire, di fare, a partire da *Carmencita vieni via* per finire con *perchè io valgo!* o al famoso *.... no Party* che detto da quel gran figheiro di George, farebbe bere anche l'acqua delle pozzanghere a molte donne che conosco!

L'influenza della pubblicità è anche nelle mie piccole frangipane, fatte per la merenda del mio piccolo goloso questa settimana (mezza al giorno altrimenti rotola come la mamma!).... del resto: cosa volete di più dalla vita ??.... ;-)

FRANGIPANE al Bacio!



Per la frolla all'aroma di arancio:
300 gr. farina debole
100 gr. di zucchero
150gr. di burro morbido
2 tuorli 
2 cucchiai di acqua
2 cucchiaini abbondanti di scorza di arancia (bio) esiccata 
1 pizzico di sale

Per la frangipane (ricetta di Ambra):
- 100g di farina di mandorle (o mandorle pelate)
- 100g di burro appena ammorbidito
- 100g di zucchero semolato
- 1 uovo
- 30g di fecola di patate/maizena
- 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio (ci va tutto!) 

Per la Copertura delle mini-frangipane:
200 gr. cioccolato fondente al 70% 
una manciata di nocciole pelate e tostate

Versare la farina a fontana sul piano del tavolo, aggiungere zucchero, un pizzico di sale, i tuorli i cucchiai di acqua, ed il burro a tocchetti lasciato ammorbidire. Lavorare velocemente con le dita il tutto senza esagerare nella lavorazione (meno si impasta all'inizio, meglio verrà la frolla). Formare una palla con l'impasto, appiattirla, e metterla in frigorifero a riposare per 45 minuti.

Nel frattempo preparare la crema frangipane: Montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungervi l'uovo leggermente sbattuto e l'acqua di fiori di arancio sempre lavorando con lo sbattitore, incorporare la farina di mandorle (o le mandorle precedentemente tritate finemente nel mixer con un paio di cucchiai di zucchero) poco per volta e la fecola (o maizena), continuando a montare.

Stendere la pasta frolla in una sfoglia non troppo sottile e rivestire le formine monoporzione di alluminio precedentemente imburrate ed infarinate.

Versare la crema frangipane nell'incavo avendo cura di fermarsi a un centimetro dall'orlo.

Cuocere in forno statico a 180°  per 20 minuti circa (fino a che si colorirà la crema).

Lasciare raffreddare bene prima di sformare le tortine.

Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria, versare le nocciole nel cioccolato fuso e versare sulle tortine ormai fredde avendo cura di lasciare una nocciola in cima... sporgente.

Note mie:
* La dose di frolla è sufficiente per 5 tortine.
* La scorza di arancia essiccata è homemade. Durante l'inverno ogni volta che mangio un'arancia bio, tengo la buccia, la faccio asciugare nel microonde poi, quando ne ho un vaso pieno, lo riduco in polvere e lo conservo per i dolci!
* La scorza di arancia e l'acqua di fiori di arancio sono perfette con il cioccolato fondente.
* Attenti danno assuefazione :-)

Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di Aprile... ancora... bah!






mercoledì 18 aprile 2012

Il coniglio della suocera.... ma anche no!


Quando ero bambina, i miei genitori presero in affitto per svariati anni, una casetta sul Lago Maggiore. Un po’ come ora per Andrea, la campagna offriva a questa piccola monella cittadina, tante di quelle lezioni che i miei compagni meno fortunati non avevano.
A parte la vista spettacolare che godevamo dalle finestre di casa nostra, i locali erano all’interno di un giardino cintato con un piccolo orto, viti, alberi da frutto, le arnie delle api, un pollaio e una zona dove i padroni di casa allevavano i conigli.
Quindi cominciai da subito ad apprezzare il sapore VERO della frutta colta dagli alberi ancora calda di sole, dei pomodori maturati sulla pianta, dell’insalata che *cantava* sotto i denti.
Non parliamo poi delle uova appena deposte dalle galline della *Sciura Rosetta*, gialle come il sole d’agosto e che si potevano bere crude, ancora calde.
Vicino al pollaio, chiuso da un cancelletto non troppo alto, c’erano le gabbie con i conigli ed il padrone di casa, *il Sciur Pierino*, ci portava a vedere i piccoli quando erano appena nati.
Quando mi ci portò la prima volta, avrò avuto si e no cinque anni,  mi fece vedere i piccoli ancora spelacchiati, spostando mamma coniglio prendendola saldamente per le orecchie. Io, preoccupatissima, gli chiesi se la bestiola soffrisse a quel trattamento. Mi venne spiegato che non soffriva affatto e ciò mi mise il cuore in pace.
Ritornai a giocare con i miei amici ma, nel pomeriggio, mentre le nostre madri sedevano a sferruzzare all’ombra di una pianta secolare, ed i nostri padri giocavano a carte poco più in là, pensai bene di combinarne una delle mie.
A mia madre attonita, si presentò la seguente scena apocalittica: io, con due conigli uno per mano, che me ne uscivo tranquilla dalla zona delle conigliere… mentre dietro di me quasi tutti i conigli saltellavano allegramente fuori dalle gabbiette allontanandosi nel prato adiacente. Alla domanda concitata di mia madre : *Che cosa diamine stai facendo!* risposi serafica che stavo facendo fare una passeggiata ai conigli e che, portandoli per le orecchie, non facevo loro alcun male.
Ovviamente io intendevo i due conigli che avevo saldamente in mano, non alludevo certo a tutto il resto del *branco* che si dava alla fuga!
Purtroppo per me, allora non era ancora stato fondato il *Telefono Azzurro* e quindi non potei far appello a loro per salvarmi dalla punizione (e da qualche scapaccione)!
Fatto è che, da allora, quando mangio il coniglio ho uno strano indolenzimento ai quarti posteriori… i miei!
Di qui la ricetta di oggi, fatta a memoria per non chiederla per l’ennesima volta alla suocera che, tra l’altro, lo cucina in modo egregio e che, stabilito non essere la stessa, vi presenterò un’altra volta.

CONIGLIO ARROSTO CON CANNELLA OLIVE E PINOLI.


Ingredienti:
Un coniglio da 1,2 Kg. Pulito a pezzi (e SENZA testa)
3 bicchieri abbondanti di vino rosso (io Grignolino)
3 cucchiaiate di olive taggiasche (io NON denocciolate)
2 cucchiaiate di pinoli
1 spicchi di aglio
1 cucchiaino di cannella in polvere (circa)
2 rametti di timo fresco (io 2 cucchiaini essiccato)
1 foglia di alloro.
Sale
Pepe
Olio EVO

Lavare bene il coniglio e togliere i residui di sangue, staccare le interiora (cuore,reni, fegatini).
Mettere a bagno per 1 notte nel vino rosso (la carne deve essere sommersa dal vino) con 1 cucchiaino scarso di sale.

La mattina dopo, scolare dal vino i pezzi di carne, farli rosolare in una padella larga e bassa con 2/3 cucchiai di olio EVO.
Quando la carne sarà sbianchita, sfumarla con un mestolo del liquido di marinatura, aggiungere le olive, i pinoli, la cannella, il sale e le erbe odorose (timo e alloro).
Coprire bene con un coperchio e far cuocere a fuoco bassissimo per un oretta circa (aggiungere, se dovesse asciugare troppo, il vino della marinata.)
Servire caldo con un contorno di insalatina verde… l’erba va d’accordo con i  conigli.

domenica 15 aprile 2012

Un pizzico di pepe nella vita serve sempre ... anche con il dolce


Una frolla semplice quella di Alessandra di MenùTuristico, ma...  con un pizzico di pepe. Come questa nuova ricetta da provare per il trio di MTChallenge
Pepe ma di Sechuan... delicato e profumato ad ingannare il palato.
Una marmellata di frutti carnosi e dei boccioli leggeri e dolcissimi, come il loro colore... unici!
Un paio di manciate di mandorle e una crema che avvolge e coccola la marmellata e che si sgretola sul palato per regalare la dolcezza delle fragole.
Una torta nuova. Una sfida nuova. Una volta di più presa nelle spire di questa gara che tutti fanno ma pochi vincono.... e nessuno se ne ha a male (tanto il gioco più bello è quello dietro le quinte).. Gioco per chi sa accettare le sfide e non ha paura di vedere vincere gli altri.  Gioco per chi sa divertirsi e far divertire e godere della vittoria altrui e attendere una sfida nuova.
Chi non vuole non gioca. Finisce lì. 
Ambra ha vinto la scorsa tornata. Amare i dolci ci accomuna ma la fotografia ci allontana. Nel senso che le immagini arrivano dal suo Blog hanno la vivacità e la freschezza che le mie non avranno mai, colpa di una macchinetta troppo semplice o semplicemente di un mio NON SENSO artistico.
Questa ricetta mi piace. Mi piace la frolla come base. Mi piace la scelta della componente extra libera.... mi piace. Punto.
Una favola mi ispira la farcitura e poi... l'occasione... un pranzo collettivo dopo la prima messa con i compagni di catechesi di mio figlio mi fa decidere a mettere finalmente le *mani in pasta*. La voglia di addolcire le labbra a piccini e grandi..... e che MTChallenge di Aprile ... e la frangipane... sia! Poi domani... domani sarà un altro giorno... e un altro dolce ... ed altre dolcezze da ammannire. ssssstttt sto pensando... non mi svegliate!

Frangipane in frolla al pepe di Sechuan con marmellata di fragole e glicine.



Ingredienti:
Per la frolla (di Alessandra...MenùTuristico)
300 gr. farina 00 (debole)
200 gr. di burro
100 gr. di zucchero semolato (io ne ho tolto 1 cucchiaio)
1 uovo piccolo
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di acqua (avevo un uovo piccolo)
1 pizzico di pepe di Sechuan macinato fresco (la punta di un cucchiaino mia aggiunta)

In un robot mescolare farina zucchero e burro con la funzione pulse. Aggiungere il burro e gli altri ingredienti e continuare con la funzione pulse fino a che l'impasto avrà preso una consistenza di granulosa.
Impastare velocemente una palla compatta e farla riposare in frigorifero per 30 minuti circa.

Per la crema frangipane:La ricetta di Ambra
- 100g di farina di mandorle (o mandorle pelate)
- 100g di burro appena ammorbidito
- 100g di zucchero semolato
- 1 uovo
- 30g di fecola di patate/maizena
- 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio (facoltativa ma io l'ho messa!)

Preparare la crema frangipane: Montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungervi l'uovo leggermente sbattuto e l'acqua di fiori di arancio sempre lavorando con lo sbattitore, incorporare la farina di mandorle (o le mandorle precedentemente tritate finemente nel mixer con un paio di cucchiai di zucchero) poco per volta e la fecola (o maizena), continuando a montare.

Marmellata di Fragole e boccioli di glicine ... qui!

Per i boccioli canditi:
2 cucchiai di boccioli di glicine non ancora sbocciati.
2 cucchiai di zucchero semolato
1 cucchiaio di acqua.

Mettere lo zucchero e l'acqua in un pentolino e far sciogliere lo zucchero sino a quando comincerà a colorirsi appena.
Togliere dal fuoco ed intingere i boccioli (lavati e fatti asciugare su di uno strofinaccio pulito) uno alla volta, aiutandosi con un cucchiaino (attenzione: LO ZUCCHERO CARAMELLATO BRUCIA! - Non chiedetemi come faccio a saperlo!)

Composizione del dolce:
Stendere la pasta in una tortiera imburrata ed infarinata (meglio sarebbe con il fondo amovibile), versarvi uno strato di marmellata. Mettere la crostata in freezer mentre accendiamo il forno a 180° modalità statica.
Quando in caloria, infornare la torta nella griglia più bassa e cuocere per 10 minuti circa.
Mettere la crema in una tasca da pasticcere e, aiutandosi con una bocchetta tonda, coprire la torta tolta dal forno. Livellare con il dorso del cucchiaio avendo cura di non lasciare scoperto il ripieno. Infornare nuovamente e lasciare cuocere per 20/30 minuti, fino a che si sarà creata una crosticina dorata.
Sfornare e lasciare raffreddare bene prima di tagliare. Servire cospargendo la superficie della torta con i boccioli canditi.


Note mie:


Il cucchiaio di acqua nell'impasto della frolla ha reso bene la friabilità.


Dalla frolla ho tolto un cucchiaio di zucchero ... e ci sta... sarebbe stata troppo dolce.


Con il pepe di Sechuan sono stata troppo tirchia... un mezzo cucchiaino secondo me ci starebbe tutto.


La torta è stata spazzolata (è sparita prima di dire un ... fiat!) durante il pranzo post Catechesi... e pare sia piaciuta anche se dolce (mio gusto neh!)


Il glicine ci vuole... anche sopra.... fidatevi!


Le foto sono come sono, mi ci vorrebbe una macchina fotografica VERA e non quella del fustino del Dash! (Mi taccio sul fatto che forse sarebbe utile pure un'ideina di corso fotografico.... sa va sans dire)

Con questa torta profumata partecipo alla MTChallenge di Aprile.



sabato 14 aprile 2012

Una fata, un colore, una marmellata!









Un soffio di vento muove le fronde e fa danzare il velo lilla ed un profumo, inebriante, pervade l'aria e colpisce chiunque passi nelle sue vicinanze e le api, che operose, le giocano attorno.










Fresco, per scordare il freddo inverno che l'aveva fatta addormentare sotto le coltri bianche. 






Dolce come la primavera che si risvegliava.








Intorno il verde dei prati ed il viola degli iris che si inchinano a suoi piedi.


Altri colori riempiono l'aiuola dinnanzi ai suoi occhi e le riempiono il cuore di gioia e la fanno sentire meno sola.








Piantata nel giardino da una strega gelosa, che voleva gli occhi dei giovanotti tutti per lei, è rimasta per tanti anni a vegliare un'entrata ed un cortile.
Vedere correre quel bimbo sotto di lei e non riuscire a dare una voce... se non un sussurro lieve come il vento.
Ma un sussurro ancora lo bisbiglia a questa strana donna che cammina con gli occhi attenti ad ogni piccolo segnale, mentre incita il suo bimbo a sentire il profumo, a guardare i colori e a volare con la fantasia come gli uccellini. 
Un profumo di vaniglia tra i capelli, di torta, di buono.
Un cesto di fragole in mano. Rosse come tanti piccoli cuori. Una marmellata da fare per una merenda per una torta da inventare.
Un attimo: la donna si ferma, alza gli occhi, sorride.
La mano stacca delicatamente dei boccioli dal suo velo ondeggiante. Stacca un boccio e lo assaggia curiosa.  Ha capito!  Anche il bimbo ci prova e gli piacciono quei fiori delicati e appiccicosi. 


La mamma prende per mano il bimbo ed entrambi la salutano con un sorriso e la fanno sentire meno sola, tanto fata, bella come .... un glicine!






MARMELLATA DI FRAGOLE E GLICINE.



Ingredienti:

580 gr. di fragole mature e sode
300 gr. di zucchero (io 150 bianco e 150 di canna)
40 gr. di fiori di glicine in boccio
1 cucchiaio di Brandy

Lavare le fragole e farle asciugare su un telo. Tagliarle a pezzettoni e metterle in una pentola con lo zucchero.
Fare sciogliere lo zucchero e , schiumando continuamente, far cuocere la composta sino a quando una goccia versata in un piattino, non scivolerà via ma si solidificherà. Aggiungere i boccioli di glicine, far cuocere ancora per qualche minuto. Spegnere il fuoco e aggiungere il cucchiaio di Brandy.
Invasare in vasetti sterili chiudere con il coperchio e farli raffreddare capovolti su uno straccio.





Girare quando freddi, si sarà creato il vuoto. Con questa dose escono quasi due vasetti medio piccoli (250gr).



Con questa ricetta partecipo al contest La singolar Tenzone di Indovina Chi viene a cena..

Il blu della nostra Gioventù!




Un filo di trucco. 
Un tacco dodici. 
Tanti ricordi.
Un emozione.
Un batticuore.
Un riconoscersi.
Un ricordarsi.
Un mare di chiacchiere.
Un mazzo di sorrisi.
Tante canzoni cantate nelle gite.
Gli occhi della tua compagna di banco.
L'abbraccio della più brava della classe.
Racconti di una vita insieme tra i banchi.
Racconti di una vita lontane nella vita.
I fidanzati dei pomeriggi dopo la scuola.
I mariti arrivati dopo la scuola.
Le foto dei figli.
Le imprese dei figli.
I ricordi dei professori più bastardi.
La maturità che ancora ci unisce.
Il web che ci unisce e ci divide.
Un pranzo speciale.
Un compleanno collettivo.
Un numero che non vogliamo vedere.
Una torta sofferta.
Una torta fatta di zucchero e cuore.
Dodici rose di zucchero.
Dodici cuori che battono ancora uniti. 
Dodici paia di gambe che ballano al ritmo di I will survive!
Dodici voci che cantano di nuovo insieme al suono di una chitarra.
Le canzoni dei Dik Dik, di Battisti...

Il Blu della nostra Gioventù..... e LA NOSTRA ISOLA che, anche se non si chiama Wight, è sempre lì.... quella dove ci ritroveremo sempre.... quel pezzettino di cuore nel mare della vita.






Vi voglio bene ragazze!


http://youtu.be/HH5AH16gDLs


Torta di compleanno .... ma anche no!


- per la torta (ricetta dal Blog Ci pensa Cristina) io l'ho raddoppiata!
200 g di farina
180 g di zucchero semolato
3 uova
20 g di cacao
60 g di burro pomata
60 g di olio di semi di arachidi
1 bustina di lievito per dolci
120 g di latticello* 
un pizzico di sale
colorante rosso (preferibilmente in gel)

*
per il  latticello
60 g latte
60 g di yogurt
qualche goccia di limone

Preparare il latticello: in una ciotola, unire il latte e lo yogurt, aggiungere qualche goccia di succo di limone e il colorante. Lasciar riposare per 10 minuti
In una ciotola capiente, setacciare la farina, lo zucchero, il lievito, il cacao e il sale.
La dose di cacao determina la densità del colore: se volete una torta più rossa, aumentate a 30 g. Se invece la preferite della tonalità della foto, usate i 20 g indicati nelle dosi.
In una planetaria o con le fruste elettriche montare il burro ammorbidito con l'olio, fino a fare una crema omogenea. A quel punto aggiungere le uova, uno alla volta.
Il secondo uovo va aggiunto quando il composto di burro è diventato di nuovo spumoso: a quel punto, si aggiunge il secondo uovo e si continua a montare, fino a riportare la crema ad uno stato soffice.
Quando il composto è spumoso, aggiungere in due tempi gli ingredienti secchi e il latticello: prima si aggiunge la metà degli ingredienti secchi (vale a dire la miscela di farina, cacao, lievito e sale); poi la metà del latticello; poi ancora gli ingredienti secchi e a chiudere il latticello.
In questa fase, mescolate con le fruste a bassa velocità. Al pari della maggior parte dei dolci statunitensi, anche la Red Velvet non necessita di lunghi tempi di lavorazione. Appena gli ingredienti secchi sono bene amalgamati con quelli liquidi, l''impasto è pronto.
Versare l'impasto in uno stampo a forma di cuore (o in una tortiera del diametro di 20- 22 cm), precedentemente imburrato e infarinato e infornate a 170 gradi, modalità statica, per 35 minuti circa. Fate la prova stecchino e sfornate appena questo risulta umido.





Per la farcia (ricetta di Flavia del Blog Cuocicucidici)
350 di formaggio cremoso tipo Philadelphia (quello classico)
180 gr di burro morbido a temperatura ambiente
200 gr di zucchero a velo
2 cucchiaini di estratto di vaniglia

Procedimento:
1) Sbattete bene il burro con le fruste elettriche bene finchè cremoso (circa per 2-3 minuti)
2) Unite lo zucchero, l'estratto di vaniglia e il formaggio.
3) Sbattete ancora molto bene per almeno 5 minuti.

Tenete in frigo. Anche se a temperatura ambiente non si scioglie, e questo permette di preparare la torta e una volta decorata con la pasta di zucchero può essere conservata in una stanza fresca e non necessariamente in frigo, non contenendo uova.

Per la pasta di zucchero (ricetta di Flavia del BlogCuocicucidici)
500 gr zucchero a velo (quello industriale non quello fatto in casa)
30gr acqua
5gr di colla di pesce (2 ½ fogli)
2cucchiai colmi di glucosio (molto colmi)
1noce di burro a temperatura ambiente

Tagliatei fogli di gelatina a quadrettini e ammollatela nei 30 gr di acqua per 10 minuti in un pentolino , aggiungete il glucosio e il burro e sciogliete a  bagnomaria .
Intantomettete lo zucchero dentro al robot (Mimma usa il Bimby )e quando i liquidi sono ben sciolti con le lame in movimento cominciate a versarli sullo zucchero a velo e aumentate la velocità. Dopo pochi attimi il tutto sarà diventato una palla , rovesciatelo sul piano di lavoro e lavoratelo bene per amalgamarlo. Se tende ad essere appiccicoso aiutatevi con qualche lieve spolverata di zucchero a velo.
Poteteutilizzarla subito , oppure conservarla avvolta molto bene in tanta pellicola trasparente.

*Siconserva perfetta per più di 3 mesi.

Doveste avere degli avanzi secchi, passateli nel microonde massimo 5 secondi alla volta e rigiratela!!

Coloratelapreferibilmente con colori in polvere o in gel.... evitate i coloranti liquidi


 

Questa ricetta partecipa al Contest di Farina Lievito e Fantasia