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giovedì 29 marzo 2012

Una torta speciale e l'amicizia preziosa.



Non so come mai, ma mi capita sempre di collegare l'amicizia a qualcosa di dolce.


Tra i miei primi post ci fu quello dedicato a Manù, la mia compagna delle superiori, ed anche quella era una torta, con il cioccolato per giunta!


Questa volta il dolce è stato prodotto (e sbafato!) per un diciassettenne figlio di una coppia di amici.


Con loro condividiamo sempre più frequentemente il desco, quando (ahimè sempre meno frequentemente) scappiamo in campagna.


Si tratta di una coppia che ha fatto una scelta di vita molto meno convulsa della nostra, ritagliandosi un piccolo angolo di Paradiso nelle valli biellesi, dove noi siamo capitati per caso e abbiamo trovato un pezzo di cascina che ci riconcilia con il mondo ... quello vero.


Ci hanno accolti in quella valle sperduta come amici di vecchia data. Condividono gioie e dolori con noi e spesso ci si trova in *rete* a chattare per qualche minuto la sera dopo una delle nostre giornate così diverse e così uguali.


Ci aprono e scaldano casa quando in inverno arriviamo ad ossigenarci e non chiedono nulla.
Sono amici veri, che quando sorridono lo fanno con il cuore e non con falsità.


Come quelli che a volte si perdono per strada, ma che, incontrati di nuovo, è un filo che si riannoda.


Oppure quelli da scovare e da prendere per la mano per riportarli a sperare nell'amicizia vera.

Quelli che ci sono da sempre, perchè se pensi al significato di amicizia è il loro viso che vedi nella tua mente, che ti sopportano da sempre e che ti stanno vicini anche quando non sei dell'umore *giusto* e dai quali ti fai vedere anche nel tuo lato più fragile, senza vergogna e che non sempre approvano quello che fai ma non ti giudicano.

 
Quelli che se ne trovano pochi... e quei pochi, magari conosciuti da bambini, ti accompagnano per la vita perchè ti somigliano al di là di razza, confessione religiosa, fede calcistica, le bisticciate fatte da ragazzi (e non) o le idee politiche.

Pochi: comunque più di quelli che ruotano, a seconda della loro convenienza (e questa è la nota amara), attorno alle nostre esistenze e che si defilano, a volte un po' scioccamente, come per paura di perdere qualcosa di concreto di se' mentre, denigrandoti, si sentono grandi.


Pochi: ma valgono un tesoro immenso... la VITA VERA!


Giorni fa mi venne da fare un elenco di amici VERI che mi accompagnano, da anni o da meno tempo e: ho trovato un elenco che mi ha sorpreso dalla diversità di queste persone, ma anche da quanto li accomuna.


Nell'elenco ho scoperto che così pochi non sono: ci sono tanti amici nuovi, tanti che resistono da anni imperterriti a sopportarci e a rallegrarci la vita.  Ci sono anche quelli da ritrovare, ad ogni costo passando sopra il nostro orgoglio, perchè sono perduti ma non per sempre, perchè un silenzio si può rompere per tanti motivi ma NON si rompono amicizie di trent'anni solo per un incomprensione!


Ci sono anche amicizie nuove, iniziate in modo lieve ma a volte sfociate in qualcosa di diverso che va molto oltre un *mi piace* di un social network... 

Quindi celebriamola l'amicizia vera, con una torta buona buona tratta da una rivista di cucina ricevuta in omaggio nel lontano 1996.

Eseguita la prima volta giorni fa per Niki (il baldo diciassettenne figlio dei nostri amici) che adora il cioccolato quindi mi sento tirata in causa a sperimentare sempre qualche cosa di nuovo che soddisfi il giovane in questione, ma da rifare assolutamente per tutti gli amici.. perchè se la meritano!


CROSTATA CON CREMA DI CIOCCOLATO E BAILEYS




Ingredienti per la base:
100 gr. di burro
4 cucchiai di zucchero
225gr di farina
1 uovo piccolo


Per la farcitura:
115gr. di zucchero
3 uova più un tuorlo
345gr. di cioccolato fondente
60gr. di burro
1 bicchierino (io abbondante) di Baileys e uno di panna


Per la pasta base mescolare in una ciotola la farina con lo zucchero. Aggiungere  il burro a pezzetti lasciato ammorbidire.
Spingere verso il fondo della ciotola con la punta delle dita e amalgamare bene.
Formare una grossa palla, stendera su un piano infarinato fino ad una altezza di 1 cm. scarso e rivestire con la pasta uno stampo da 24cm ricoperto di carta da forno.
Metterlo in freezer per 15 minuti circa.
Cuocerlo *in bianco* a forno caldo 190° ricoprendo il fondo con legumi secchi per circa 30 minuti.
Togliere la pasta dal forno, senza spegnerlo, eliminare i legumi e fare raffreddare.
Mescolare le 3 uova più il tuorlo e unite lo zucchero. Sbattere con la frusta finchè il composto non sarà omogeneo.
In una casseruola mettere il cioccolato, il burro, il baileys  e la panna e fare sciogliere a bagnomaria.
Amalgamare bene e unire il tutto all'altro composto di uova.
Versare sulla pasta base e informare a 180° per cira 20 minuti a forno statico. (il mio, a gas e sgangeratissimo... ne ha impiegati quasi 30!)
Servire fredda.


Note mie:
Il giorno dopo (se dura) è ancora più buona.
Quando la si sforna la crema è *molle* non abbiate paura, si solidifica raffreddando.
Nella ricetta originale mancava l'uovo.... mettetecelo fidatevi!






(tratto da Cioccolata & C.)

Con questo dolce partecipo al contest “IL RE DELLA TAVOLA.. IL CIOCCOLATO!” del Blog Dolci & delizie il blog di Giusi.

lunedì 26 marzo 2012

Banaaaane, lampooni..... le crèèèpes son fe!


La mamma stava facendo cose strane...ma strane davvero.
Era tutta la sera che canticchiava una canzone che Arc aveva già sentito, ma la canticchiava in maniera *diversa*!
Poi si era chiusa in cucina mentre lui ed il papà stavano vedendo la partita del Milan dicendo loro di non entrare assolutamente.
Quando la mamma faceva così… c’era da aspettarsi di tutto.

Poi aveva cominciato a sentire un profumino ma un profumino….
Anche Ariel, la micia di casa, girava nervosa e perplessa davanti alla porta della cucina ancora rigorosamente serrata.


A dire la verità Ariel, incurante del divieto della mamma, aveva cercato di aprire la porta, prima graffiando leggermente, poi miagolando offesa ma… nulla!  La porta restava chiusa. Così la micia si era rifugiata sul suo lettino ed Arc la trovò che dormiva tra i peluches.



Era però arrivata l’ora di andare a dormire e lui non voleva disturbare la mamma ma, la buonanotte la voleva!

Mamma, come per magia, aprì uno spiraglio della porta e:
*Comincia a lavarti i denti, che arrivo subito per la buonanotte!*

Ecco. Arc ora era quasi contento. Quasi: restava ancora da scoprire che stava combinando mamma là dentro.

Pochi minuti, il tempo di far scendere Ariel dal suo lettino e poi… arrivò la mamma canticchiando ancora quel ritornello:

… banaaane..
… lampoooni…
… le Crèpes son fe!

*Mamma, ti senti bene?*  sembrava la domanda più logica da fare.

Una risata sonora fu l’unica risposta che riuscì ad ottenere. Poi, dopo le preghiere, i baci e le carezze, Arc si addormentò con la promessa che l’indomani avrebbe scoperto il mistero.

L’indomani mattina, oltre al profumo di zucchero e di dolce, Arc trovò sul piatto una meraviglia inaspettata.

Di solito lui odiava far colazione ma…. Con un dolce di quel genere l’avrebbe fatta ECCOME!!

Chiese alla mamma come mai e  la risposta fu: *Mi serve il parere di un esperto per rifarle per cena con i nostri amici! Allora?*

Allooora? Pancia mia fatti capanna e la mamma non ebbe più dubbi!


Crèpes alla ricotta con banane e lamponi

La ricetta base per le crèpes di Giuseppina

Per  10/12 crèpes

150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale
30 gr di burro chiarificato per cuocere

Questa é la ricetta che uso sempre e con la quale ottengo delle crèpes sottili , leggere e dal gusto irresistibile . Tra gli ingredienti trovate l'acqua ( serve a rendere la  crèpes più sottile) e il burro chiarificato per cuocerle : la sua particolarità é di avere un punto di fumo simile all'olio extravergine di oliva quindi non brucia e dona un sapore delizioso alla crèpe.
Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta , cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua ,mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia. Aggiungete il sale,mischiate e lasciate riposare almeno un'ora .
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino , scaldate bene la padella per le crépes ,ungetela con il burro usando un pennello ( possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe ( per una padella di 22 cm io metto 30 ml di pastella) Il consiglio che posso dare é di prepararvi un misurino ed avere cosi la dose esatta da versare , in modo da poterla gettare in un colpo solo. A questo punto fate " ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata , quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte. E importante cuocerle a puntino perché é questo che dona loro il sapore.


Per la farcitura (di ogni crèpe).
100gr di ricotta fresca
1 cucchiaino e mezzo di zucchero a velo
10 lamponi (circa)
Mezza banana a fettine

Mescolare con una frusta (o una forchetta) la ricotta con lo zucchero a velo e adagiarla al centro della crèpe. Adagiarvi i lamponi freschi e le fettine di banana.

Servire fredda.



Con questa canzone preparazione, partecipo al Contest MTChallenge di Marzo di Menuturistico.




Concorro anche a *La singolar Tenzone* di Sandra del Blog Indovina chi viene a cena.

sabato 24 marzo 2012

Pizza di scarole per The Recipe-tionist di Marzo e...Flavia te possino!



Banf banf ... arrivo arrivo.... Proprio un paio di post fa dicevo che il tempo è sempre più tiranno. Confermo!
Il fatto è che, quando decisi di cominciare a far parte di questo pazzo pazzo mondo di Foodbloggers, mica me lo immaginavo che anche qui, tra contest a cui partecipare, quello da seguire, la parte di giudice in un altro... mi avrebbero sconvolto il planning!
Mi spiego: ho cominciato ad eseguire giudiziosamente tutte le ricette che mi ero proposta di inserire; le ho fotografate; ho preparato i post; le ho programmate con ora e data.... poi il DELIRIO!!!
Vuoi che mi sono sopravvalutata, vuoi che la Blogsfera mi ha coinvolta sempre più... ho visto oggi i miei post tutti ordinatini, che finiranno ancora una volta spostati di settimane. Se continuerò di questo passo, mi sa che finirò a pubblicare polenta a ferragosto!


Poi quel VULCANO di  Flavia di Cuocicucidici ha inventato questo scambio di *visite* tra i vari Blog per conoscere realtà e ricette diverse. Questo mese siamo ospiti di Murzillo Saporito che vinse lo scorso Febbraio. 
Solo che questa volta è stato difficilissimo scegliere una ricetta e dalla lista INFINITA di Murzillo Saporito
Io sono così: quando ci sono troppe alternative... mi perdo! L'elenco poi comprende tantissime ricette che vorrei provare ma, leggi e rileggi.... mi sono ridotta all'ultimo. 
Sono quindi incappata in questa ricetta che mi ha dato una validissima alternativa alla solita pizza che faccio per far contenti i miei due uomini con qualcosa di *insolito* per una cucina Lombarda, un piatto dove si cuoce l'insalata!
Inoltre io che adoro la verdura, ho potuto godermela proprio  ed i miei hanno gradito!
Quindi bando alle ciance e via alla preparazione. 
Siore e siori ecco a voiiiii..... (rullo di tamburi) ......


LA PIZZA DI SCAROLE di Murzillo Saporito


Ingredienti per tre persone...


Per la pizza:

500 gr di farina
1/2 dado di lievito di birra
200 gr di acqua
3 o 4 cucchiai di olio
Per il ripieno:
700 gr di scarola
uno spicchio d'aglio
olive nere di Gaeta denocciolate
capperi
pinoli
gherigli di noce
peperoncino
uvetta
150 gr di provola di Agerola (io non avendo la possibilità di trovarla, Provolone Lombardo lievemente piccante)

Impastare la pasta della pizza e, mentre riposa, cominciare a lavare bene la scarola.
In una pentola capiente fare soffriggere uno spicchio d'aglio con il peperoncino (io poco poco), quando l'aglio si sarà imbiondito eliminarli e versare le scarole, fare rosolare e coprire con un coperchio mescolando di tanto in tanto.
Dopo circa 10 minuti aggiungere i capperi, le olive, i pinoli, i gherigli di noce e l'uvetta e lasciare cuocere per altri 15-20 minuti. 
Al termine della cottura, assaggiare e se necessario aggiungere il sale (poco, ci sono i capperi) .
Stendere la pasta della pizza preparata precedentemente, al centro sistemare le scarole a la provola tagliata a cubetti, ora chiudere la pasta unendo i due lembi opposti premendo con le dita i lati in modo da siggillare i bordi, spennellare la pizza con un goccio d'olio e un po' di parmigiano.
Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti, sino a che sarà colorita.




Con questa preparazione partecipo al contest di Flavia Cuocicucidici - The Recipe-tionist



giovedì 22 marzo 2012

Ci sono un Turco, un Ungherese, un Austriaco, un Italiano e ... un Francese




Sembra l'inizio di una di quelle barzellette da caserma, condite con una manciata di doppi sensi, tanto campanilismo e una buona dose di banalità ... ed invece no.  E', semplificata, la storia di un dolce da tutti ritenuto vessillo del nostro Trentino-Alto Adige, ma che nasce da un invenzione nientepopodimeno che turca. 
Deriva da una sorta di sfoglia contenente mele e frutta secca e che, nei vari passaggi in Ungheria e Austria, si è ulteriormente arricchito di spezie ed ingredienti fino ad approdare nel Nostro Tirolo, e tra le rupi dolomitiche, diventarne quasi il simbolo.
Da qui avrete capito la mia passione per questo dolce che poi, a voler ben guardare, tanto dolce non è. 
Resta ancora un mistero da risolvere.... che cosa ci fa un Francese alla fine di questo peregrinare?
Intanto è UNA Francese di adozione, e si chiama Giuseppina. Ci ha regalato una bellissima ricetta per le crèpes che sta facendo letteralmente impazzire tutti i Foodbloggers. Si vedono crèpe piccole, medie, enormi. Oppure traforate, montate, chiuse, aperte... insomma: Crèpe a iosa.
Il fatto è che si fanno in un volo e sono così versatili che.... svaniscono subito.
Per dire: io le ho già fatte ben tre volte e... non me ne sono ancora stancata.
Quindi, per ritornare a bomba.... eccoci a pensare che, tutto sommato, non ci starebbe così male un ripieno come quello Turco-Ungherese-Austriaco-Trentino!
Detto? FATTO! Con immensa soddisfazione mia e del mio Andrea che in questi esperimenti mi segue sempre a ruota... o meglio a forchetta!!!
Ed eccomi quindi a presentarvi una rielaborazione sprint del notissimo Strudel,
il tutto grazie (o per colpa, vedete voi) di quelle tre scatenate di MenùTuristico e del loro MTChallenge!


Strudel di Crèpe


La ricetta base per le crèpes di Giuseppina


Per  10/12 crèpes

150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale
30 gr di burro chiarificato per cuocere

Questa é la ricetta che uso sempre e con la quale ottengo delle crèpes sottili , leggere e dal gusto irresistibile . Tra gli ingredienti trovate l'acqua ( serve a rendere la  crèpes più sottile) e il burro chiarificato per cuocerle : la sua particolarità é di avere un punto di fumo simile all'olio extravergine di oliva quindi non brucia e dona un sapore delizioso alla crèpe.
Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta , cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua ,mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia. Aggiungete il sale,mischiate e lasciate riposare almeno un'ora .
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino , scaldate bene la padella per le crépes ,ungetela con il burro usando un pennello ( possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe ( per una padella di 22 cm io metto 30 ml di pastella) Il consiglio che posso dare é di prepararvi un misurino ed avere cosi la dose esatta da versare , in modo da poterla gettare in un colpo solo. A questo punto fate " ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata , quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte. E importante cuocerle a puntino perché é questo che dona loro il sapore .


Una volta ottenute le crèpe procedere con la farcitura prevedendo 2 crèpe a persona.


Ingredienti
1 mela renetta bella soda
4 cucchiai di zucchero di canna
2 noci di burro
1 bicchierino di succo di arancia (oppure di Grand Marnier)
4 cucchiai di pinoli (circa 100gr)
3 cucchiai di uvetta.
Cannella in polvere
Zucchero a velo per decorare


In un padellino sciogliere il burro. Gettarvi lo zucchero di canna, i pinoli, le mele e lasciare sciogliere bene lo zucchero.
Aggiungere le uvette che assorbiranno il liquido rinvenendo e una spolverata di cannella (io tanta, mi piace tantissimo!).
Quando le mele saranno caramellate e un poco ammorbidite, toglierle dal fuoco. 



Nel frattempo scaldare il forno a 180° e foderare una teglia con la carta da forno.






Aprire 2 crèpe e farcirle al centro con le mele, arrotolarle e ripiegarne le estremità per non farne uscire il contenuto.
Posizionarle sulla teglia adagiandole sulla chiusura e spolverandole di zucchero a velo, infornarle per una decina di minuti fino a che si seccheranno leggermente in superficie.
Infornarle a 180° per 10 minuti circa.


Toglierle delicatamente dalla teglia, adagiarle in un piattino spolverando ulteriormente di zucchero a velo.






Servire tiepide.


Con questa preparazione partecipo all'MTC di Marzo..... e tre!







martedì 20 marzo 2012

MTC seconda proposta...ovvero come salvare la cena ed il neurone!


Arrivare trafelata a fine giornata è sempre stata una mia caratteristica.
Per quanto mi programmi la giornata, sempre tenendo conto di impegni *extra*, lo spazio delle ventiquattr’ore NON mi basta mai.
Quindi: corro nell’intervallo (oppure mi preparo i post per il neonato Blog), corro all’uscita del lavoro arrabattandomi a far spesa mentre raggiungo casa, corro a sistemare casa, corro alle riunioni di scuola/catechismo e poi arriva il momento di preparare la cena.
Ora: io amo tanto cucinare ma DETESTO fare sempre le stesse cose. A casa mia difficilmente ci si riduce a pasta e fettina giorno-dopo-giorno-dopo-giorno. Fortunatamente per me, ho sufficiente fantasia per proporre piatti (semplici) diversi in modo da mettere d’accordo tutti e due i miei commensali.
Questo mese poi mi è venuto in aiuto MTC con le Crépe di Giuseppina: sottilissime, divertenti da fare ma ancora di più da mangiare. Tanto che la prima *tornata* ce la siamo letteralmente *bevuta* in una settimana (nemmeno, forse sei giorni) tra colazioni super e merende… pure.
Rifatte perché *non si sa mai* mi venisse un’idea nuova, eccole tornarmi utili ieri sera, dopo la riunione prevista a scuola per il soggiorno in Inghilterra del cucciolo.
Un pezzo di formaggio Maccagno prodotto artigianalmente dalla figlia di una nostra vicina di casa della montagna, uno speck cotto (alle erbe) trovato dal salumiere che pare un orefice ma … è di strada… ed un raro momento di lucidità prima di perdere i sensi sul divano…. hanno fatto il resto. Una porzione calda di Crèpe fumanti a fugare un freddo sceso a ricordarci che la primavera inizierà solo domani sono state un toccasana per una giornata lunga solo ventiquattro ore ma pesante come quarantotto!!
CREPES AL MACCAGNO E SPECK ALLE ERBE
La ricetta base per le crèpes

Per  10/12 crèpes

150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale
30 gr di burro chiarificato per cuocere

Questa é la ricetta che uso sempre e con la quale ottengo delle crèpes sottili , leggere e dal gusto irresistibile . Tra gli ingredienti trovate l'acqua ( serve a rendere la  crèpes più sottile) e il burro chiarificato per cuocerle : la sua particolarità é di avere un punto di fumo simile all'olio extravergine di oliva quindi non brucia e dona un sapore delizioso alla crèpe.
Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta , cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua ,mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia. Aggiungete il sale,mischiate e lasciate riposare almeno un'ora .
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino , scaldate bene la padella per le crépes ,ungetela con il burro usando un pennello ( possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe ( per una padella di 22 cm io metto 30 ml di pastella) Il consiglio che posso dare é di prepararvi un misurino ed avere cosi la dose esatta da versare , in modo da poterla gettare in un colpo solo. A questo punto fate " ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata , quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte. E importante cuocerle a puntino perché é questo che dona loro il sapore .
Per la farcitura:
100gr di Maccagno stagionato + 50gr per la gratinatura
150gr di speck cotto alle erbe
3 cucchiai di panna da cucina
Burro
Sale



Tagliare 100gr maccagno a pezzetti piccoli e farcire le crèpe con il cotto, i dadini di formaggio. Chiudere le crèpe in 4 (a ventaglio) e adagiarle in una pirofila leggermente imburrata (si può usare il burro chiarificato) sovrapponendo leggermente i ventagli.
Grattugiare con la parte grossa della mandolina i restanti 50gr. di Maccagno.
Scaldare in un pentolino la panna e toglierla dal fuoco prima che bolla. Aggiungere il formaggio grattugiato, il sale (poco… il Maccagno è abbastanza saporito e lo speck pure!) e versarlo sopra le crèpes.
Infornare a forno caldo 180° per il tempo necessario a produrre la crosticina sulla superficie (a e sono bastati 15 minuti circa).
Servire calde e riconciliarsi con Messer Tempo!



Con questa proposta, forse un po' troppo semplice (visto le proposte meravigliose altrui) ma di tanta consolazione, partecipo al MTChallenge di Marzo.

Note  e precisazioni: Il Maccagno è un formaggio

*Prodotto con latte intero o parzialmente scremato. Richiede una stagionatura fino a 4 settimane. La forma è cilindrica con altezza variabile e diametro di cm. 20-30; la crosta è sottile, liscia e chiara; la pasta di colore giallo con occhiatura pronunciata. Prodotta tutto l'anno nell'area del Biellese, della Val di Cervo, dell'Elvo e della Sessera (VC).*

lunedì 19 marzo 2012

19 Marzo.... 47 anni dopo.....



Immagine da WEB
Immagine da WEB





A te che mi vedi la mattina appena alzata e non scappi terrorizzato ma mi sorridi e ti lanci in una nuova avventura che è questa nostra giornata.









Immagine da WEB





A te che sopporti i miei esperimenti culinari così come sopporti le mie manie da anni.








Immagine da WEB


A te che cerchi, ogni mattina, di sapere *dove sono le mie mutande e le mie calze* e quelle sono lì, sotto i tuoi occhi, nel primo cassetto dell'armadio da vent'anni. 
Immagine da WEB









A te che ci tieni alla linea .... ma poi la dieta te la fai tu... con ciò che ti piace e, accidenti (!) con te funziona...



Immagine da WEB









A te che hai condiviso tanti momenti duri, ma anche tanti momenti belli. 






Non mi resta che augurare A TE CON TUTTE LE TUE PASSIONI...


BUON COMPLEANNO!

Fermato  Filmato Firmato

Tua Moglie!



venerdì 16 marzo 2012

Che bello mangiamo i fiori!


Arc era nato cittadino, lontano anche dal ricordo del verde e degli alberi, ma aveva imparato prestissimo ad amare la campagna: il profumo caldo del sole sulle lenzuola appena lavate, l'odore dell'erba bagnata di rugiada, il profumo del glicine, e tanti altri odori e profumi. La mamma, visto che era nato in un Luglio terribile, dove il caldo faceva sciogliere sentimenti e asfalto, in una Milano invivibile, aveva deciso di scapparsene subito nella casetta gialla, tra prati verdi e boschi che davano respiro ai polmoni arroventati dalla calura.
Così le prime cose che Arc imparò a mettere a fuoco furono, dopo il viso della mamma e del papà, le foglie verdi del glicine che ombreggiava  *il bersò*  e qualche raro fiore lilla che anche in estate faceva capolino (anche se meno profumato di quello primaverile).
Da lì il suo amore per la campagna e le prime *conoscenze* con gli animali del vicinato. Si era sparsa la voce che questo bimbo paffuto era venuto dalla città e, uno ad uno, negli anni, si erano fatti conoscere. Chi timidamente come il capriolo Nocciolo, chi più impertinente, come la gatta Luna.

Arc quindi, a modo suo, riusciva a trovare familiari tutti quegli animali che i suoi compagni di scuola conoscevano solo sui libri.
Si, a Milano era facile pensare che le galline facessero le uova direttamente nella confezione di plastica, e non tra l’erbetta come in campagna!
Per Arc era naturale vedere volteggiare sul capo, silenziose ed affiatate, le due coppie di Poiane che da anni nidificavano nel bosco di fronte alla cabina dell’Enel.  Come era anche naturale vedere, la mattina presto, passare nel prato vicino il Capriolo Nocciolo intento a brucare l’erbetta bagnata di rugiada.

Quest’inverno però la neve aveva provocato tanti disagi agli amici animali. Dopo un inizio molto mite, la neve era arrivata all’improvviso a coprire con una spessa coltre tutto ciò che si vedeva a perdita d’occhio.









Nocciolo e il Cinghiale Natale erano troppo affamati per avere paura degli uomini. Quindi si erano messi in coppia, tirando l’uno, spingendo l’altro, a premere sulla rete del terreno del papà di Arc per crearsi un varco e entrare a cercare del cibo. Il papà aveva riparato il varco già in autunno ma, ora, gli animali avevano tanta fame e non ne aveva avuto il cuore.









La neve era diventata un macigno ed aveva spaccato rami ed alberi tutto d’intorno e anche nel terreno di Arc, con grande spavento di un gruppo di passeri, si era spezzato in due un albero di susine.











Passato l’inverno, con il primo sole le primule cominciavano a spuntare e la mamma decise di andare a coglierle con Arc.



Trovarono un sentiero fatto dagli zoccoli degli animali che venivano a cercare cibo ed erbetta nuova e… la mamma disse ad Arc che non avrebbero richiuso il passaggio sino a primavera inoltrata, per non togliere la possibilità ai loro amici animali di trovare cibo.




Quindi cominciarono a raccogliere le primule che spuntavano qua e là; non per farne mazzolini ma… per mangiarle!
Mangiarle?! Si, la mamma faceva anche questo: insegnava ad Arc a mangiare i fiori! Lo aveva imparato da una signora anziana che abitava in paese e che conosceva tutte le erbe che si potevano mangiare!!

Quella dei fiori però era una cosa strana, ce la si aspettava da Nocciolo forse, ma non dalla mamma! Rise la mamma, quando Arc glielo fece notare e gli rivelò che, forse, alla Signora Mariuccia lo aveva svelato proprio il suo amico capriolo!
Quindi Arc e la mamma andarono a chiederlo alla signora in questione e, già che c’erano, le comprarono anche sei uova fresche fresche appena deposte dalle sue galline.
Per cena la mamma fece una frittata speciale, gialla come il sole e le primule che aveva mescolato assieme…. e anche il papà, che era sempre diffidente, la gustò con piacere!


Frittata di Primule 
(dose per 1 persona)


2 uova 
1 pizzico di sale
1 cucchiaio abbondante di parmigiano
1 pizzico di noce moscata
1 abbondante manciata di fiori di primula lavati.
qualche fogliolina di primula (le più tenere e piccine).
1 noce di burro chiarificato




Sbattere le uova con la forchetta con un pizzico di sale, la noce moscata ed il cucchiaio di parmigiano grattugiato. Aggiungere le primule e le foglioline ben lavate, mescolando delicatamente per non guastare troppo le corolle.


Far scaldare in un padellino antiaderente la noce di burro chiarificato, appena sciolta, gettare il composto di uova e primule e cuocere a fuoco moderato sino a solidificazione e doratura della frittata.


Servire calda!







martedì 13 marzo 2012

Fiori e cioccolato per l'MTC di Marzo


Marzo pazzerello…. e marzo di MTC!  Ci risiamo: una ricetta nuova, nuove regole, dubbi, sfide.  Questa volta poi, la ricetta è semplicissima ma complicata. 
Semplicissima perché la ricetta di Giuseppina sulle crepe è spiegata così bene che ha soppiantato la mia solita, anche sul salato, dove io usavo la birra per rendere più elastico l’impasto. 
Complicata perché non vorrei scadere nel banale e novità troppo nuove non me ne vengono!
La ricetta di Giuseppina, dicevo, è mooolto versatile. 
Quattordici crepe (tredici *vive* ed una sacrificata alle fauci del mio cucciolo, onde poter proseguire il lavoro) alla fine della tornata. Tutte sottili, colorite, BUONE.
La cottura con il burro chiarificato è stata fantastica, non si sbaglia un *colpo*. Era una regola fissa, pena l’esclusione dal Challenge. 
Davanti avevo la scelta comoda di andare a comprare il burro chiarificato già fatto, oppure…. OPPURE! 
Ho cercato tra le ricette di Mapi e ho trovato LA ricetta. Semplice, spiegata in maniera precisa e, armata di mezzo chilo di burro buono… ho prodotto anch’io il mio burro chiarificato! 
Poi siamo partiti per trascorrere il fine settimana in campagna… senza biscotti. Le uova *vere* (quelle con il tuorlo che è quasi arancione) portate dal veneto da una mia collega, hanno fatto il resto. Un sabato pomeriggio mi sono messa, padella alla mano, a fare le crepe.
Sapevo di fare felice il mio cucciolotto ma, non mi immaginavo di dovere smettere a metà perché Lui doveva MANGIARLE!!!!
Ok, che fare: nutella? Nooo: banale! Marmellata? Ufff… solita minestra! Flambarla non era il caso: sono notoriamente un pericolo con le fiamme libere! (inoltre la nostra casa è una cascina tutta travi in legno..)
Aprire il frigorifero e trovare una tavoletta di cioccolato, un poco di crema di latte e … cosa?! Non si può fare una ganache semplice… manca … mancano…
Fuori dalla finestra un prato sotto il primo sole, con le prime macchie di primule a spuntare. PRIMULE! Siii: le primule si mangiano!







Quindi, raccolta una manciata di soli petali, sciacquata delicatamente sotto
l’acqua fresca, e voilà le crepe sont fait!







E… crepe l’avarizia! …. E NO Andrea, dopo non si fanno i *venti* profumati!












Con questa ricetta partecipo all'MTC di Marzo !!!!! (se non si era capito, neh!)




CREPE AL CIOCCOLATO BIANCO E PRIMULE





Ingredienti per 14 crepe dalla ricetta di Giuseppina:
150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale 
30 gr di burro chiarificato per cuocere 






Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta , cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua ,mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia. Aggiungete il sale,mischiate e lasciate riposare almeno un'ora .
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino , scaldate bene la padella per le crépes ,ungetela con il burro usando un pennello ( possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe ( per una padella di 22 cm io metto 30 ml di pastella) Il consiglio che posso dare é di prepararvi un misurino ed avere cosi la dose esatta da versare , in modo da poterla gettare in un colpo solo. A questo punto fate " ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata , quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte. E importante cuocerle a puntino perché é questo che dona loro il sapore .


Ganache di cioccolato bianco e primule:
(dose per 3/4 crepe)
100 gr cioccolato bianco
80 50 gr. di panna da montare NON montata
1 manciata di petali di primule ben lavate

Scaldare in un pentolino la panna senza farla bollire. Togliere il pentolino dal fuoco ed unire il cioccolato bianco spezzettato facendolo sciogliere mescolando.
Quando sarà intiepidito, mescolare i petali e versare il composto in centro alla crepe richiuderla in due e versare un altro cucchiaio sulla parte superiore. Guarnire con i petali avanzati.